Green Pass e divieti, rivolta a “destra” contro Musumeci - Live Sicilia

Green Pass e divieti, rivolta a “destra” contro Musumeci

Uno scontro tra Fdi e Lega da un lato e la presidenza della Regione siciliana dall'altro mai così tanto aspro. Ecco perché

La scelta di Nello Musumeci di imprimere un giro di vite sulle norme che regolamentano l’uso del Green pass in Sicilia, rendendole più restrittive rispetto a quelle varate dal governo Draghi, segna un punto di non ritorno nel centrodestra regionale. Una divaricazione, tra la destra (in particolare) e la presidenza della Regione, mai così aperta. Perché l’opposizione più dura al provvedimento emesso dal governatore siciliano per scongiurare l’ingresso (o il ritorno) in zona gialla, viene proprio da due delle forze che più lo hanno voluto a Palazzo d’Orleans. Dai sovranisti di Fratelli d’Italia e Lega.

Il Carroccio, in particolare, è protagonista del fuoco di sbarramento coordinato partito da Bruxelles, passato dal consiglio comunale palermitano e finito con le parole di fuoco della deputazione Ars (“Ordinanza pericolosa e irrazionale”). Un gruppo, quest’ultimo, che alza la voce e fa sentire – per la prima volta – come il suo peso specifico in Regione sia esponenzialmente aumentato sulla scorta delle new entry da Italia Viva.

Un doppio scollamento

Un malcontento che più palese di così non si può e che tira in ballo due questioni fondamentali, una di metodo e una di merito. Quest’ultima è la più evidente e immediata, perché Matteo Salvini – seppur al governo con Draghi – non ha mai nascosto l’insofferenza per uno strumento ritenuto “illiberale” e che impone limitazioni concrete a quanti non sono vaccinati. La posizione dei Meloniani, forza di opposiozione nei due rami del Parlamento, è invece un “no” su tutta la linea. Fin qui l’aspetto politico (non secondario). Ma c’è da fare i conti anche con gli aspetti pratici e la loro applicazione dell’ordinanza musumeciana, rispetto ai quali più categorie hanno già sollevato rilievi che potrebbero interpellare i giudici amministrativi. 

Poi c’è la questione di metodo. La più importante è sotto il profilo degli equilibri politici. Perché – a microfoni off – i dirigenti di Lega e FdI non nascondo l’irritazione per aver appreso di un provvedimento tanto importante per il vissuto dai siciliani soltanto attraverso delle chat informali. Una mancata condivisione che, all’ultimo miglio prima della campagna elettorale regionale, porta in superficie i malumori di quanti ritengono che Musumeci abbia governato questi quasi quattro anni in solitudine.  

Il fronte a cinque stelle

Il governatore siciliano è dunque sotto assedio, sebbene il provvedimento firmata abbia come finalità dichiarata quella di rendere la vita quanto più difficile possibile al virus. Dal Movimento cinque stelle arriva l’accusa per un ordinanza ritenuta “Tardiva, confusa e che speriamo non sia del tutto inutile al punto in cui siamo”. Affermano il capogruppo all’Ars Giovanni Di Caro e i componenti 5Stelle della commissione Salute, Giorgio Pasqua, Francesco Cappello, Salvatore Siragusa e Antonio De Luca. Una presa di posizione che fa il paio con le parole pronunciate oggi dal sottosegretario Giancarlo Cancelleri. 

“La sensazione – dicono ancora – suffragata purtroppo dai numeri, è che a Musumeci troppe cosa siano sfuggite di mano: sia sul fronte fronte Covid che su quello, altrettanto drammatico, degli incend. I numeri – spiegano – purtroppo parlano chiaro, la Sicilia è prima per contagi e ultima per vaccinazioni, qualcosa evidentemente non ha funzionato. E l’aumento dei posti letto di terapia intensiva che ora si rincorre affannosamente, purtroppo ha l’amaro retrogusto del déjà vu, un escamotage per evitare nuove restrizioni. Tra l’altro l’aumento rischia di essere solo virtuale se non viene aumentato il numero degli anestesisti rianimatori”.

La rampogna arriva anche da sinistra. Con il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che parla però da presidente di Anci Sicilia. “Pur condividendo pienamente la volontà di incentivare maggiormente le vaccinazioni sull’Isola, emergono – aggiunge Orlando – forti perplessità, in particolare, sulla possibilità di inibire anche concretamente l’accesso fisico agli uffici pubblici”.

Aricò blinda Musumeci

La voce di Diventerà Ballissima, movimento fondato da Nello Musumeci, arriva con il capogruppo all’Ars Alessando Aricò. Che ribadisce come “il provvedimento emanato dal presidente della Regione va nella direzione di incentivare il ricorso alle vaccinazioni – dice – e ciò è sacrosanto, a costo di essere per alcuni impopolare e di prestare il fianco ad attacchi politici scomposti e ipocriti, finalizzati solo alla ricerca di consenso elettorale”.

L’esponente gialloblù rilancia sulla funzione del Green pass, che “è stato concepito dal governo nazionale – dichiara – proprio con l’obiettivo di garantire il progressivo ritorno alla normalità con il minor rischio possibile di contagi, è nella sua stessa natura favorire chi si vaccina rispetto a chi non si vaccina. fatti parlano chiaro, in Sicilia come nel resto d’Italia: il 92 per cento dei ricoverati per Covid- 19 sono non vaccinati e i contagi in continua e netta risalita. La libera scelta di sottoporsi o no al vaccino, infatti, non deve mai farci dimenticare che la nostra libertà finisce dove inizia il diritto alla salute degli altri”. 

Aggiornamento: la Lega punta a stemperare

In serata è arrivato l’intervento del segretario regionale Nino Minardo che apre una interlocuzione con Ruggero Razza, assessore regionale alla Salute. “L’ordinanza di Ferragosto del presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, segue un principio di fondo che la Lega Sicilia condivide ovvero quello di garantire maggiori condizioni di sicurezza sanitaria e farci uscire il prima possibile e definitivamente dall’incubo della pandemia. Ciononostante vi sono delle legittime preoccupazioni e dei giusti dubbi da parte dei cittadini che facciamo nostri e per cui abbiamo gia’ avviato un’interlocuzione con l’assessore Ruggero Razza. In particolare il sostanziale divieto di accesso ai pubblici uffici per chi non ha il Green Pass non va bene e rischia di creare confusione, disservizi, lamentele”. Cosi’ il segretario della Lega in Sicila e il capogruppo del partito all’Ars, Nino Minardo e Antonio Catalfamo.

“L’ottima iniziativa dell’assessore regionale ai Beni Culturali, Alberto Samona’, di garantire tamponi gratuiti ai visitatori dei siti culturali – aggiungono gli esponenti della Lega – puo’ benissimo estendersi a tutti i luoghi pubblici dove i siciliani devono accedere per avere servizi. In questa fase ancora complessa bisogna avere la capacita’ di ponderare ogni mossa, ogni norma, ogni nuova imposizione che si da’ alle persone e chi amministra e ha responsabilita’ deve sempre mostrare ragionevolezza, equilibrio e buon senso. Senza fughe improvvise in avanti. La Lega Sicilia con il suo gruppo parlamentare all’Ars e con la sua classe dirigente dunque vuole avviare un confronto leale con la giunta regionale per apportare rapidamente alcune modifiche all’ordinanza nell’interesse di tutti e senza sterili polemiche ne’ contrapposizioni ideologiche. Questa e’ la posizione della Lega Sicilia”.


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