Il tranello e l'agguato: due ennesi ammazzati a Catania

Il tranello e l’agguato: due ennesi ammazzati a Catania

Processo Thor: il duplice omicidio del 1992.
IL DUPLICE DELITTO
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CATANIA – I corpi di Salvatore Calabrese e Gabriele Prestifilippo Cirimbolo sono stati trovati all’interno di una Mercedes lungo lo stradale Cardinale a Catania. Era il 3 dicembre 1992. Una raffica di pallottole li ha colpiti al capo e al torace. Il pm Rocco Liguori, durante la sua requisitoria nel processo Thor, ha analizzato la posizione accusatoria nei confronti degli imputati Filippo Branciforte e Salvatore Fascetto. 

Lo start è stato dato da Francesco Squillaci. ll pentito avrebbe ricevuto le confidenze addirittura dei due killers. Ad ordinare il duplice omicidio sarebbe stato Nicola Maugeri, anziano uomo d’onore dei Santapaola che viveva al Pigno. I due morti ammazzati erano appartenenti alla famiglia di Catenanuova, in provincia di Enna. Sarebbero stati attirati in un tranello. Umberto Di Fazio, durante uno degli interrogatori, ha raccontato che Filippo Branciforte si è assunto la responsabilità di quei due omicidi e lo avrebbe fatto per fare un favore a degli amici di Enna. Nell’organizzazione dell’agguato ci sarebbe stato anche Francesco Zammataro, che poi è stato ucciso. Di Fazio, recentemente, però ha rettificato una parte della sua versione: “Il duplice omicidio era stato fatto per favorire amici della famiglia di Enna, in quel periodo si facevano riunioni con la famiglia di Enna e in una di queste occasioni, alla presenza di Eugenio Galea ed Enzo Aiello (vertici di Cosa nostra catanese, ndr), gli ennesi avevano chiesto il favore di uccidere questi ragazzi. Ma i due boss avrebbero incaricato Di Fazio di “sbrigarsela lui”. A quel punto aveva pensato di presentarli a “Branciforte e Zammataro che avrebbero potuto occuparsi dell’omicidio”. Si sarebbero intrecciati dei rapporti, perché i due recuperavano a Zia Lisa pezzi di autovettura. Proprio in uno di questi “viaggi a Catania” è avvenuto l’agguato mortale. 

Natale Di Raimondo ha raccontato, nel 2018, che su sua richiesta “Turi Fascetto e Francesco Zammataro” gli avrebbero parlato di questo omicidio. A sparare sarebbe stato Fascetto. Anche Giuseppe La Rosa ha parlato con la procura di questo duplice delitto. A puntare il dito contro Filippo Branciforte è stato anche il cugino Salvatore Indelicato. 


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