Green pass e vaccini: il piano per la scuola in Sicilia - Live Sicilia

Green pass e vaccini: il piano per la scuola in Sicilia

Per l'assessore regionale il problema principale resta quello del certificato verde

Dal 16 settembre più di mezzo milione di studenti siciliani torneranno in aula. Un inizio d’anno che per l’assessore all’Istruzione della Regione Roberto Lagalla, sarà “migliore di quello precedente”, nonostante le proteste sul green pass, le classi pollaio e un sistema di trasporti locali sotto accusa. Ecco le risposte dell’assessore anche sulle “sollecitazioni” che riceve su una sua candidatura alle prossime Amministrative.

Il 16 settembre suonerà la campanella, le scuole sono pronte?

Sarà un inizio d’anno migliore di quello precedente anche se non vengono meno alcuni elementi di doverosa cautela e riflessione. Cautela che ci ha portato a ribadire i concetti obbligatori come il distanziamento, l’uso delle mascherine e la sanificazione dei locali. Una misura rafforzata dalla disponibilità di finanziamenti regionali aggiuntivi tanto per le misure anticovid quanto per l’edilizia leggera. La riflessione, con qualche punta di apprensione, veniva dalla situazione vaccinale. Quadro che, per quanto vede l’87% degli operatori con almeno una vaccinazione, ci consegna un residuale 13% di personale non vaccinato. Circa 14.000 persone tra insegnanti e personale Ata.

Verranno presi provvedimenti per questi casi?

Su questi lavoratori siamo in attesa di conoscere le indicazioni nazionali perché le regioni non possono obbligare al trattamento sanitario. L’argomento sarà al centro di un incontro che giovedì prossimo avrò con l’assessore alla Salute Ruggero Razza. E’ nostro intendimento assoggettare le persone non vaccinate a un obbligo di controllo periodico per evitare il rischio di contagio. Accanto a questo ci sarà l’azione delle Usca scolastiche che provvederanno alla vaccinazione tanto della parte non immunizzata degli operatori scolastici che vorranno sottoporsi al trattamento, quanto dei ragazzi dai 12 ai 19 anni di età.

C’è chi vede il problema non nel green pass, ma nelle “classi pollaio” sovraffollate. Una edilizia scolastica carente.

Rispetto al Covid il vero problema resta il green pass. Non conosco costruzioni umane che siano impermeabili al passaggio del virus. In atto sappiamo che l’unico strumento per ottenere un’immunizzazione relativamente duratura è certamente la vaccinazione. Quest’anno le richieste, per maggiori locali e spazi avanzate al ministero dell’Istruzione, hanno riguardato prevalentemente gli istituti superiori. Un’insufficienza che, comunque, è molto meno pronunciata di quella che l’anno scorso è stata segnalata dalle scuole primarie e secondarie di primo grado. Credo che sia un obiettivo velleitario ritenere assiomaticamente che si possano fare in 18 o 24 mesi nuove scuole dopo che il problema è stato relegato al fondo dell’agenda politica. Lo stato ha messo a disposizione 450 milioni di euro, ai quali abbiamo aggiunto 24 milioni di euro di risorse regionali, e nel frattempo prosegue il programma di edilizia scolastica che in questi anni ha finanziato opere per circa 500 milioni. Sono interventi che ovviamente scontano i tempi di realizzazione delle opere pubbliche nel nostro paese e in Sicilia in particolare.

Un altro dei nodi fondamenali è quello dei trasporti locali

I tavoli provinciali coordinati dai prefetti stanno verificando se rispetto agli incrementi di traffico autorizzati l’anno scorso ne siano necessari altri per potenziare il trasporto pubblico locale. Al di là della abusata litania di accusa sui trasporti, va ricordato che l’anno scorso abbiamo corretto soltanto cinque segnalazioni di servizio insufficiente. Una a Siracusa, due a Caltanissetta, una a Messina e una a Palermo. La capienza, inoltre, è stata elevata all’80% ed esiste la disponibilità economica e operativa della Regione ad implementare le corse dove necessario. Quindi anche sul piano dei trasporti non credo che ci saranno problemi specifici, abbiamo un ragionevole senso di realismo. Se poi dalla scuola lasciata l’anno scorso si vuole improvvisamente trovare la scuola fatata dei sogni è evidente che sia di difficile realizzazione. Rivendico, fino a prova del contrario, la responsabile azione di governo tesa a prevenire e contenere il contagio.

Roberto Lagalla sembra il candidato a quasi ogni carica. Dalle prossime elezioni regionali a quelle per il Sindaco di Palermo.

L’unica sollecitazione che manca è quella di fare l’amministratore del condominio. Per quanto mi riguarda sto facendo l’assessore e continuo a farlo lealmente all’interno di un governo e di una coalizione. Questa stessa coalizione dovrà esprimersi sul futuro degli appuntamenti che riguardano la politica cittadina e della regione.


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