Miccichè: "Serve maggiore dialogo tra governo Musumeci e Ars"

Miccichè: “Serve maggiore dialogo tra governo Musumeci e Ars”

Il presidente del Parlamento regionale è un fan del modello Draghi

PALERMO – Il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, ribadisce la sua idea di una larga maggioranza, sul modello Draghi che a Roma governa il Paese, anche per la Sicilia. “In un periodo di grave crisi sanitaria, economica e sociale, come quello che stiamo attraversando, il dialogo tra partiti di maggioranza e opposizione non può che fare bene – ha affermato Miccichè in un’intervista pubblicata sul blog del giornalista Giovanni Pepi -. Nel mio ruolo di presidente dell’Ars e di commissario regionale di Forza Italia, cerco di tenere aperto il confronto politico. Non è un mistero che tifo per una larga maggioranza come quella che sostiene il governo Draghi”. Miccichè, come già detto più volte in passato, sostiene che “il confronto in Assemblea con le forze politiche non può che essere sempre costruttivo” e la giunta Musumeci, specialmente di fronte alle risorse del Pnrr, “non può non ascoltare le istanze che arrivano dai territori”.

“Più dialogo tra governo e Ars”

Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, che da sempre ha rivendicato l’autonomia del Parlamento regionale rispetto alle direttrici di azione del governo, ha poi affrontato il nodo dei rapporti con la giunta guidata dal presidente della Regione Nello Musumeci: “Credo che sia necessario un maggiore dialogo tra Ars e giunta regionale. Per il semplice fatto che in Assemblea sono rappresentati tutti i territori della Sicilia, mentre nel governo no. Ascoltare le istanze che arrivano dal Parlamento, secondo me, può essere di grande aiuto all’attività del governo. Non un fastidio”.

“Alcuni burocrati bloccano tutto”

Miccichè, infine, è tornato nuovamente a sollevare critiche sulla burocrazia regionale, come già fatto in passato: “Occorre velocizzare le procedure, sburocratizzare, da tempo ho iniziato una vera e propria battaglia contro il ‘non fare’ di alcuni burocrati che, pur di evitare processi per un presunto danno erariale, bloccano tutto. Questo è inaccettabile”.
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