La cellula di Cosa nostra: sarà sentito il pentito Silvio Corra

La cellula di Cosa nostra: sarà sentito il pentito Silvio Corra

Processo d'appello Overtrade: formalizzati i concordati di alcuni imputati accusati di droga.

CATANIA – Chissà cosa dirà Silvio Corra sulla cellula mafiosa di Mascalucia. Il pentito, ex reggente del gruppo dei Nizza di Catania, potrebbe circoscrivere ancor di più le accuse nei confronti del boss Salvatore Mazzaglia (cognato di Pietro Puglisi, ergastolano) e la sua rete di sodali, imputati nel processo d’appello Overtrade.

Il santapaoliano nel 2016 – dopo la sua scarcerazione – avrebbe creato un network nel traffico di stupefacenti molto forte, che ha portato anche a collegamenti con gruppi storici di Cosa nostra catanese. La Corte d’Appello, dunque, ha dato il parere favorevole alla richiesta dei pg Iole Boscarino e Angelo Busacca di ascoltare uno degli ultimi collaboratori di giustizia. Ma non sarà l’unico pentito ad essere esaminato. Per sua stessa richiesta, sarà audito anche l’imputato Salvatore Castorina, proveniente dalle file del gruppo autonomo degli Strano inserito nel clan Cappello-Bonaccorsi.

Nell’udienza di oggi, intanto, sono state formalizzati alcuni concordati rispetto agli imputati che sono accusati di reati di droga (il 73, in gergo giuridico). Il processo di secondo grado, che scaturisce dai ricorsi della sentenza di primo grado che ha inflitto pesantissime condanne, è stato rinviato al prossimo 19 novembre.

Alla sbarra oltre Mazzaglia, detto Nino ‘u calcagno, il genero Mirko Casesa, e alcuni nipoti di boss storici della famiglia di Cosa nostra catanese. 


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