“Noi arriveremo tre e mezza quattro, è un problema?”, inizia con questa domanda la giornata che si concluderà con la finta vaccinazione alla Fiera del Mediterraneo. Il dialogo intercettato l’11 dicembre scorso avviene fra Anna Maria Lo Brano, l’infermiera dell’ospedale Civico in stato di fermo, e una donna.
“Ti chiamo appena arrivo?”, chiede la donna che è già stata all’hub vaccinale di Palermo. Stavolta la prenotazione per il vaccino riguarda la figlia: “L’importante è che ci sei tu perché mia figlia è già in ansia, paura, le solite cose”.
L’infermiera la rassicura:” Noo, stai tranquilla e falla rilassare, va bene?”. Compito difficile: “No, non ci riesco, è a lavorare, già ha dato di testa, siccome io ho già i miei problemi non ci posso aggiungere pure questo”.
Il problema lo risolveranno da lì a breve. La telecamera piazzata dalla Digos registra la solita scena. La figli arriva, si accomoda nella saletta, Lo Brano prende la siringa e scarica il vaccino in una garza, poi la infilza sul braccio della paziente. Solo che la siringa ormai contiene solo aria. La paura passa, fuori la gente si ammala a causa del Covid.