Palermo, vaccini finti: il medico, il poliziotto i i 'soldi fottuti'

Palermo, vaccini finti: il medico, il poliziotto, i ‘soldi fregati’

Le intercettazioni svelano che non tutto è stato svelato

PALERMO – Una decina di finte vaccinazioni finora scoperte e tante altre probabilmente ancora da fare emergere. L’inchiesta non si è chiusa con il fermo di tre persone. Sono l’infermiera Anna Maria Lo Brano, Filippo Accetta e Giuseppe Tomasino.

Sarebbero il corrotto e i corruttori nel mercato dei vaccini anti Covid e dei green pass fasulli. Rischiano da sei a dieci anni di carcere. Gli vengono contestati anche il peculato e il falso.

I pubblici ministeri di Palermo stanno cercando di capire se episodi analoghi a quelli della Fiera del Mediterraneo siano avvenuti altrove.

Alcune intercettazioni destano più di un sospetto. C’è per esempio il passaggio di una conversazione in cui Tomasino spiega ad Accetta che un parente di quest’ultimo era atteso a Villa delle Ginestre, altro polo vaccinale della città di Palermo, il 22 novembre. L’infermiera, infatti, dipendente dell’Ospedale Civico, faceva turni extra in diverse strutture sanitarie.

In un’altra conversazione sempre Tomasino racconta che per la seconda dose “quella mi ha fatto capire che addabbanna (da un’altra parte) ci fa risparmiare… io sto sentendo le campane”. La prima falsa somministrazione era costata “400 euro” ma dove era possibile spendere meno?. L’infermiera in stato di fermo, dipendente dell’ospedale Civico, faceva turni di lavoro Covid anche in altre strutture.

Il 26 novembre i due parlano in presenza di una donna non identificata: “… la seconda dose, perché non subentriamo noi, a voi Ivana (così viene chiamata Lo Brano ndr) ci aveva detto quattro per tutti?”. A pagare per le finte vaccinazioni è stato un “padre di famiglia”, “lui quel ragazzo ha pagato 450 euro per tre”. Ed ecco altri casi da scoprire.

Nelle conversazioni è finita pure la voce di un medico che avrebbe accompagnato due persone dall’infermiera in Fiera con la scusa di “consegnare delle ricette”. Anche la sua posizione viene valutata dalla Procura della Repubblica.

I poliziotti della Digos hanno anche intercettato uno sfogo dell’infermiera con un’amica: “… non ci sto guadagnando un c… ora vado da Francesca e glielo dico bello chiaro… si sono fregati i soldi tutti loro… io mi sono presa solo quello dei tamponi… si sono fregati tutti i soldi e la patata bollente è rimasta nelle mie mani”.

Chi si è fregato i soldi e per fare cosa? Il fermo adesso passa alla convalida del giudice per le indagini preliminari che deve fissare l’interrogatorio di garanzia degli indagati. Nel frattempo si scava soprattutto nella rete di relazioni di Accetta, venditore ambulante di prodotti siciliani nelle fiere, capopopolo del movimento no vax con un grande seguito sui social network.


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