Montante, gli affari, il governo ombra: 'Processateli tutti'

Montante, gli affari, il governo ombra: ‘Processateli tutti’

Richiesta di rinvio a giudizio per l'ex presidente di Sicindustria e altri 12 imputati

PALERMO – C’è la richiesta di rinvio a giudizio per i tredici imputati del processo “Montante bis”. Il giudice Emanuela Carrabotta ha fissato l’udienza preliminare per il prossimo 22 gennaio a Caltnissetta.

Tutti gli imputati

I pubblici ministeri Claudia Pasciuti e Davide Spina due giorni fa hanno chiesto di processare l’ex presidente degli industriali siciliani Antonello Montante, l’imprenditore Rosario Amarù, l’ex commissario dell’Irsap Maria Grazia Brandara, l’imprenditore ed ex presidente di Sicindustria Giuseppe Catanzaro, l’ex governatore Rosario Crocetta, l’ex capo centro della Dia di Palermo Giuseppe D’Agata, l’ex capo della Dia Arturo De Felice, il capo della sicurezza di Montante Diego Di Simone Perricone, gli ex assessori regionali alle Attività produttive Maria Lo Bello e Linda Vancheri, il vice questore in servizio allo scalo di Fiumicino, Vincenzo Savastano, l’ex capo centro della Dia di Caltanissetta Gaetano Scillia, l’imprenditore Carmelo Turco.

La Procura di Caltanissetta contesta l’esistenza di un vorticoso giro di corruzioni gestito da Montante che avrebbe manovrato l’allora presidente della Regione Crocetta, due assessori, burocrati e investigatori di alto profilo.

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“Esisteva un’associazione a delinquere”

Montante avrebbe organizzato un’associazione a delinquere, insieme alle persone già coinvolti nel primo processo chiuso in primo grado con condanne pesantissime, allo scopo di commettere più delitti contro la pubblica amministrazione e accedere al sistema informatico delle forze dell’ordine per costruire dossier contro “i nemici” e metterli all’angolo, “soddisfare interessi personali”, aiutare le persone “strettamente legate”.

Governo ombra

Crocetta si sarebbe messo a disposizione di Montante “asservendo agli interessi di quest’ultimo e dei soggetti a lui legati gli apparati dell’amministrazione regionale sottoposti, direttamente indirettamente ai suoi poteri di indirizzo vigilanza e coordinamento”. Montante sarebbe divenuto un presidente “ombra” capace di condizionare le scelte del governo regionale, dalla nomina degli assessori all’adozione di provvedimenti che avrebbero favorito Montante e gli imprenditori a lui legati.

Sulla base del patto corruttivo Crocetta avrebbe nominato in giunta gli assessori Lo Bello e Vancheri indicati da Montante che li avrebbe poi manovrati a suo piacimento. Come? Ottenendo provvedimenti a suo favore e nomine nella macchina burocratica di persone a lui vicine.

“Un video a sfondo sessuale”

In cambio Crocetta avrebbe ottenuto da Catanzaro, Amarù e Turco “fondi in nero” per finanziare la sua campagna elettorale del 2012 e l’intervento di Montante per “evitare la diffusione di un video a contenuto sessuale che ritraeva Crocetta”. “Chi ha il video lo pubblichi, sono disposto a pagare”, disse Crocetta a Livesicilia il giorno della chiusura delle indagini.

A sua volta Catanzaro avrebbe ottenuto favori e consigli per la sua società che si occupa di rifiuti. Ad esempio fu avvisato da Crocetta che “avrebbe dovuto dotarsi di un impianto di biostabilizzazione in assenza del quale non avrebbe più potuto autorizzare l’attività della discarica rassicurandolo comunque sulla possibilità di ovviare alla temporanea di indisponibilità della necessaria apparecchiatura mediante sistemi mobili”.


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