'Sicilia, aprire le scuole: chi sono i malati Covid'

‘Sicilia, aprire le scuole: chi sono i malati Covid’

La situazione in ospedale a Palermo. Parla la dottoressa Maniscachi.
IL PRIMARIO DEL 'CERVELLO'
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“Magari sarà sorprendente che lo dica proprio io, ma penso che le scuole, con i controlli opportuni e in sicurezza, debbano riaprire. Non sappiamo quanto e che cosa dovremmo aspettare. Ma poi che senso ha? Scuole chiuse e i ragazzi a spasso in via Ruggiero Settimo…”. La dottoressa Tiziana Maniscalchi, direttore del pronto soccorso Covid dell’ospedale ‘Cervello’, osserva la pandemia dall’inizio. E ha le idee chiare. Ha vissuto la paura gigantesca degli inizi, quando non c’era il vaccino, la speranza delle somministrazioni, le fasi alterne. E il suo punto di vista è sempre nitido.

“Capisco la prudenza di chi vorrebbe la Dad – dice – che è in parte anche mia. Ma siamo in una fase che rende difficile ogni previsione. E, appunto, non ha senso aprire tutto, tranne la scuola”. Ma chi sono i malati del pronto soccorso Covid? “Appartengono a diverse tipologie – spiega la dottoressa Maniscalchi -. Ci sono tantissimi non vaccinati gravissimi. Ci sono i vaccinati con due dosi molto fragili, con una patologia medio-grave che si risolve, non ci sono pazienti con la terza dose. E poi ci sono: il paziente con un problema di gastroenterologia acuta, il paziente che cade e si fa male… E, siccome sono positivi, anche se è evidente che il Covid non rappresenta il problema per loro, vengono portati da noi”.

“Questa variante, la Omicron – conclude il primario – dilaga in modo massiccio e sta prendendo un po’ tutti. Chi ha detto che il cinquanta per cento degli europei sarà contagiato, forse, non ha torto”.


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