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Il problema non è il "perchè non se lo comprano", ma dimostrare il potere che si ha facendoseli regalare e a loro volta regalandoli a parenti, amici, clienti e "amiche"; non necessariamente in quest'ordine. E comunque siamo sempre in attesa che escano le parti "piccanti" della faccenda, chè se mancassero sarebbe una delusione... Va bene che il comandare è meglio del etc, etc, ma a tutto c'è un limite. Che cavolo, siamo pur sempre nella Sicilia di Brancati, oltre a quella di De Roberto, no?

i fatti di questi giorni — se comprovati — dimostrano ancora una volta quanto alcune frange dell’imprenditoria siciliana continuino a considerare il potere politico un terreno da manipolare piuttosto che un interlocutore istituzionale. Il problema non è geografico: è culturale e strutturale. Esiste un sistema di convenienze reciproche tra pezzi di economia e politica che va estirpato ovunque si trovi, con la stessa severità.

DIMISSIONI SUBITO La situazione che coinvolge l’assessore Amata e, più in generale, l’Assemblea Regionale Siciliana, rappresenta l’ennesimo colpo alla credibilità delle istituzioni regionali. In un contesto come quello siciliano, dove la sfiducia verso la politica è già profonda e radicata, ogni episodio opaco, ogni silenzio di troppo, ogni tentativo di minimizzare, diventa un boomerang che rafforza il distacco tra cittadini e classe dirigente. Non si tratta solo di responsabilità penali, che spetterà eventualmente alla magistratura accertare: qui si parla di responsabilità politica e morale. Quando l’opinione pubblica percepisce l’arroganza del potere e l’assenza di autocritica, la risposta istituzionale dovrebbe essere immediata, chiara e ferma. Le dimissioni — non come ammissione di colpa, ma come gesto di rispetto verso l’elettorato — sono spesso l’unico modo per tentare di salvare l’onore delle istituzioni. Continuare a far finta di nulla, invece, è un insulto a quei siciliani onesti che ogni giorno lottano contro la disillusione e il disincanto. E in democrazia, non c’è veleno più pericoloso dell’indifferenza.

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