Il Commissario Straordinario dell’Azienda Ospedaliera Civico, Carmelo Pullara, in relazione all’articolo pubblicato oggi su Live Sicilia dal titolo “Un mignolo rotto in casa e 2 ore e mezzo d’attesa al Civico” dichiara che “in primo luogo il caso raccontato non ci sembra un fatto eclatante e spia di un mal funzionamento della sanità, si tratta del resto di “un banale incidente domestico pomeridiano”, così come recita lo stesso articolo. Non si giustifica l’ironica domanda “siamo o non siamo una città normale, specialmente dopo la riforma della sanità?”.
Cogliamo l’occasione per ribadire che, l’attesa prevista al pronto Soccorso di due ore e mezzo per un mignolo rotto, non appare come scandalosa e degna di nota, né tantomeno da collegare alla riforma della sanità. Invitiamo Live Sicilia a confrontare i tempi di attesa negli ospedali del mondo dovuti a un mignolo rotto in casa. Nella convinzione che, comunque, una spiegazione vada fornita agli utenti e anche ai giornalisti, avremmo voluto verificare la “notizia”, ma ciò è impossibile per la mancanza di qualsiasi riferimento al nome, al cognome, al sesso, di quello che siamo costretti a considerare un ipotetico paziente del Pronto Soccorso del Civico.
Un timore emerge dal racconto di Live Sicilia ed è collegato alla non remota possibilità che la lettura di articoli come quello di oggi non contribuisca a saldare il rapporto tra ospedali e cittadini e generi anzi uno spirito di emulazione in coloro che potrebbero ritenere un’ingiustizia dovere aspettare al pronto soccorso due ore e mezzo per un mignolo rotto.
Chiediamo, dunque, agli organi di stampa, compresa Live Sicilia, di darci una mano e di fare insieme un passo in avanti verso una migliore assistenza sanitaria nella consapevolezza che un singolo non può fare granchè, di contro tutti insieme si cambia”.
Ps. Livesicilia vuole solo precisare che dopo due ore è mezza la persona in questione non ha usufruito della prestazione, ma è tornata a casa.