“Abbiamo sempre sostenuto che da parte di Spatuzza c’erano state violazioni di canoni comportamentali, ma che ciò era avvenuto per la particolare importanza delle rivelazioni che il pentito aveva fatto che potevano determinare anche un lungo periodo di maturazione”. Così il procuratore di Palermo Francesco Messineo ha commentato la sentenza del Tar del Lazio che ha annullato la decisione della commissione pentiti del Viminale che escludeva l’ex mafioso Gaspare Spatuzza dal programma di protezione. Per l’organo del ministero, il collaboratore aveva violato la norma che impone ai pentiti di dire tutto quanto a loro conoscenza entro 180 giorni dall’inizio della collaborazione.
Pur precisando di voler leggere le motivazioni della sentenza del Tar prima di analizzare la vicenda, Messineo ha aggiunto: “comunque la questione è controversa. La Cassazione, del resto, ha ritenuto che anche le dichiarazioni per così dire ‘tardive’, se rese nel contraddittorio tra le parti, possono essere utilizzabili”.