Ieri, nel caos siciliano intorno alla scuola, a un certo punto, le proverbiali chat delle mamme sono evaporate per la tensione emotiva, mentre padri angosciati si arrampicavano su per le grondaie del web, chiedendo: “Scusi per chi suona la campanella?”. Una giornata che ha dato la più sincera raffigurazione della confusione che regna, mentre ci avviciniamo a grandi passi verso l’arancione, secondo gli ultimi dati. Un passaggio che, con le difficoltà di informazioni continuamente in movimento, abbiamo raccontato in più puntate. La Regione ha deciso per oggi il rientro in presenza tra i banchi. I sindaci, a macchia di ordinanza, hanno fatto barriera, rinviando. Fino all’ultimo, i genitori sono stati costretti a reperire con fatica le notizie utili per alleviare un comprensibile senso di incertezza.
La Regione: si apre
Tutto ha avuto inizio con la decisione della task force, convocata dall’assessore Lagalla, in cui sono stati messi a fuoco i dati: circa dodicimila studenti siciliani sono positivi. E poi la conferma del ‘ricomincio’ per stamattina, ovviamente, con l’appello alla massima precauzione. Ma le progressive prese di posizione dei sindaci hanno smagliato la rete assessoriale. Mentre squillavano le trombe della Regione, via comunicato: “Domani gli studenti siciliani torneranno in classe in presenza: così è stato deciso dal governo Musumeci su indicazione della task-force regionale, riunitasi questa mattina in video-conferenza con l’assessorato dell’Istruzione e della Formazione professionale”, le campane dei sindaci chiamavano a raccolta i presidi per annunciare nuove disposizioni e chiusure.
Ma i sindaci…
Una linea ‘comune’, per cui i ‘non ci sto’ di Catania e di Palermo erano praticamente sovrapponibili. “Il numero elevatissimo di contagi, l’insufficienza di garanzie sulla sicurezza per studenti e docenti, hanno indotto i sindaci, al termine della riunione di Anci Sicilia, a emanare specifiche ordinanze per mantenere chiuse le scuole di ogni ordine e grado. Una decisione che muove esclusivamente dalla necessità fondamentale di tutelare la salute dei ragazzi e degli operatori della scuola” (Pogliese). “Ad oggi, secondo i dati diffusi, si è registrato un allarmante e quotidiano incremento dei cittadini risultati positivi al Covid-19, con una preoccupante saturazione dei posti disponibili presso le strutture sanitarie; anche con riferimento al numero dei vaccinati. A questo, inoltre, non corrisponde la concreta possibilità di effettuare gratuitamente i test antigenici rapidi per la popolazione scolastica, anche alla prima comparsa dei sintomi” (Palazzo delle Aquile). Infatti questo è uno dei temi roventi, più che caldi: ci sono i tamponi per tutti o cominciano a scarseggiare? Le prossime ore porteranno risposte. (qui l’elenco dei comuni)
Sicilia verso l’arancione
I numeri del bollettino non sono fatti per rasserenare, con aumenti progressivi dei ricoveri. Altri territori hanno già assorbito, previa ordinanza, il colore arancione. Anche la Sicilia, nella sua interezza, si muove verso la medesima tonalità cromatica, secondo l’andamento di ricoveri ordinari e terapie intensive che hanno abbandonato i confini della zona gialla. Si va, tutti insieme, verso la zona di rischio che precede il rosso. Accuratamente in ordine sparso.