“Andiamo verso un periodo in cui tutto dovrebbe andare meglio. Un altro discorso è parlare di pandemia vicina alla conclusione”. Lo ha detto il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, ai microfoni di Radio Cusano Campus.
“La curva della quarta ondata è in discesa. Da metà gennaio, quando avevamo 180mila casi al giorno, siamo scesi ora al di sotto dei 100mila – ha aggiunto -. I positivi stanno scendendo e si sta allentando la pressione sugli ospedali. Più lentamente in area medica mentre è più evidente quella in terapia intensiva, da 1.717 a 1.431. L’80% dei ricoverati in area medica e in terapia intensiva sono non vaccinati, neanche con prima dose“.
Il presidente della Fondazione Gimbe si è anche soffermato sul numero dei morti: “La curva dei decessi è ancora alta, con 370 decessi di media al giorno. Il fatto che abbiamo un’elevata copertura di vaccinati anche con terze dosi e che a marzo arriverà la primavera sono fattori che fanno ben sperare per il futuro. Tuttavia – ha precisato il presidente di Fondazione Gimbe, non è ancora il momento di abbassare la guardia“.
“Si stanno sovrapponendo dati che riguardano la discesa della quarta ondata con altri fenomeni di evoluzione della pandemia dei quali nessuno sa nulla. Se in questo momento è opportuno cominciare a predisporre tutti quelli che sono gli strumenti per allentare le restrizioni, mi piacerebbe che si cominciasse a pensare in maniera preventiva a cosa fare in autunno se dovesse esserci una risalita della situazione epidemiologica. Mi preoccupa questo momento visto che da ottobre la politica entrerà in campagna elettorale. Un fatto è certo, il virus ci ha sempre preso in contropiede. Bisogna prendere in considerazione lo ‘scenario peggiore’ per organizzare delle contromisure”, ha concluso Cartabellotta.