La procura di Messina ha chiesto il rinvio a giudizio del medico Antonio De Vivo e dell’ex primario del reparto di ginecologia del Policlinico, Domenico Granese, accusati di abuso d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta nata dopo la lite in sala parto, avvenuta il 28 agosto 2010 tra De Vivo e il collega Vincenzo Benedetto, che non voleva fosse De Vivo ad assistere la partoriente perché era solo un ricercatore.
La puerpera partorì in ritardo ed ebbe un’emorragia. Per questo le fu anche asportato l’utero e il bambino nacque con lesioni cerebrali. Secondo la procura De Vivo non poteva stare in sala parto e l’ex primario doveva impedirlo. De Vivo, inoltre, non poteva intervenire sulle partorienti, ma lacune indagini hanno accertato che in due o tre casi era entrato in sala operatoria e in alcuni interventi era stato addirittura lui a fare da tutor ad alcuni specializzandi.