PALERMO – Tutte le strade portano ad Arcore. Rumors, smentite e punti di domanda: di certo c’è solo che l’incontro tra Gianfranco Miccichè e Silvio Berlusconi c’è stato. I cellulari dei fedelissimi squillano a vuoto fino tarda sera e tutto tace. Stamattina un brusco risveglio per più di un attore politico.
L’ipotesi Stancanelli e la smentita
Miccichè avrebbe avanzato il nome dell’eurodeputato Raffaele Stancanelli per sanare i dissidi con i meloniani e chiudere la pratica del Musumeci bis. Una voce circolata con insistenza nel pomeriggio di ieri e riportata oggi da alcuni quotidiani, ma smentita nelle prime ore della giornata dalla vice presidente nazionale di Forza Italia, Licia Ronzulli. “Il nome di Raffaele Stancanelli non è mai stato pronunciato nell’incontro di ieri ad Arcore tra il presidente Silvio Berlusconi e il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, coordinatore di Forza Italia in Sicilia”, dice la senatrice all’Ansa. Una smentita sintomatica della tensione interna al partito siciliano spaccato in due. Ma c’è chi è pronto a giurare che il nome di Stancanelli sarebbe quantomeno di passaggio stato gettato sul tavolo da Miccichè: una mossa che da un lato agita le acque di Fratelli d’Italia e crea scompiglio in vista del vertice di giovedì tra Salvini e Meloni, dall’altro rischia di bruciare il nome di Stancanelli e un possibile piano b. Cui prodest? Di certo non all’unità del centrodestra.
Ars: un campo minato per Miccichè
Miccichè ad Arcore sarebbe comunque riuscito a farsi rassicurare sul fatto che non dovrà fare un passo indietro. Resta in sella nella qualità di segretario regionale, del resto chi accetterebbe di mollare lo scettro del comando prima di avere compilato le liste per le regionali e per le politiche? Nessuno, di certo non Miccichè. Il coordinatore si sarebbe però impegnato con Berlusconi a gestire in maniera collegiale e non personalistica il partito, come gli avevano rinfacciato a più riprese il senatore Renato Schifani e l’ala filomusumeciana di Forza Italia. Miccichè tuttavia cammina su un campo minato, soprattutto all’Ars. Si ipotizza infatti un ribaltone finalizzato ad eleggere un nuovo capogruppo. I rapporti di forza sono cambiati nel gruppo azzurro (sussurra qualcuno) e più di un congiurato pregusta delle Idi di Marzo in salsa forzista.