Gentile Savatteri, sono abituato alla invenzione della mafia: sono stato indagato in Calabria per concorso esterno, con Tiziana Maiolo. Naturalmente era una bufala.
Ora mi accade che l’esperienza di sindaco a Salemi sia bruscamente interrotta, con un evidente sopruso, da una indagine su un soggetto politico, che risponderà dei suoi reati, i quali, peraltro, diversamente da quello che lei scrive, non contemplano accuse di mafia, e che, senza nascondersi, ha presentato liste regolarmente votate, mentre nessuno dei rappresentanti delle forze dell’ordine mi metteva sull’avviso del rischio che correvo, condiviso peraltro da tutti i sindaci che hanno ben accolto l’appoggio di Giammarinaro, a sinistra come a destra, da Alcamo a Gibellina a Castelvetrano, a Calatafimi, a Partanna, a Mazara del Vallo (qui spiccava l’accordo fra Giammarinaro e il pm assessore Massimo Russo).
Farei un torto alla sua intelligenza se pensassi che per lei la mafia è solo a Salemi, in commemorazione dei cugini Salvo, scomparsi da almeno vent’anni, quando la mafia – converrà – era un’altra cosa.
E vedo che dove io l’ho indicata, nel colossale affare della energia cosiddetta pulita, anche lei non mi ha seguito. Le piacciono gli stereotipi, e anche ripetere menzogne, come quella sui terreni di mafia che io avevo subito destinato a «Slow Food» che pretendeva, per accettarli, 50 mila euro che non avevamo.
Mi accorgo che, per asserire che l’azione della mafia era evidente (ma esattamente come in ogni alta parte d’Italia, e anche nelle Marche dove Di Pietro vuole imporre la nomina e la destituzione degli assessori a suo piacimento, cosa mai tentata da Giammarinaro) lei si affida a un grande esperto (illusionista) come Oliviero Toscani, che vede come espressione di potere occulto ciò che è a tutti manifesto. Vorrei dirle, alla luce della mia esperienza, che è troppo facile chiamare mafia quello che non ci piace. E che io la mafia a Salemi non l’ho vista.
In compenso ringrazio chi mi ha rivelato l’esistenza di poteri occulti, che io riconosco in istituzioni e forze dell’ordine deviate, che hanno finto di scoprire quello che tutti sapevano, per accrescere sul nulla la loro reputazione di antimafiosi.
Perché nessuno di loro mi ha avvisato? Perché hanno consentito a Giammarinaro di presentare liste, eleggendo consiglieri ? Non era forse lo stesso, tanto da essere, manieristicamente, chiamato “ex sorvegliato speciale”? E in cosa è cambiato, rispetto a quello che hanno, dopo tre anni, incriminato ? Savatteri, perfino lei sapeva. E ha taciuto.
E perchè solo il Comune di Salemi, nel regno così esteso di Giammarinaro, che in altri comuni agiva certamente in modi meno espliciti, meritava di essere sciolto? Va giudicato, a Salemi, non il male che non è stato fatto, ma il bene che è stato fatto. E anche un mafioso, quando dorme, non fa danno. Salemi era in sonno per la mafia, e in sogno con me. Hanno incriminato il sogno.