PALERMO – “I candidati che fino a ieri hanno raccolto adesioni e consensi all’interno dei partiti, oggi si considerano svincolati da quegli stessi partiti che hanno messo loro a disposizione il proprio serbatoio di voti, quello basato sui piccoli consensi e sulle grandi merci di scambio elettorale. Forse quei candidati hanno finalmente capito che i partiti, da cui sembrano rifuggire, sono inadeguati al nuovo modello di gestione necessario per Palermo, ma nonostante questo ne rimangono legati a doppio filo”. Lo dice Rita Barbera, candidata a sindaco di Palermo.
“La mia scelta di correre senza partiti sin dall’inizio della candidatura – aggiunge – è oggi la più vera e la più lontana dai giochi di potere del palazzo. Il candidato Miceli, nella giornata di ieri ha avuto un incontro con l’attuale sindaco e la sua giunta al fine ‘di conoscere i problemi di Palermo, dimostrando ancora una volta la sua scollatura con la realtà cittadina. Avrà forse chiesto a Orlando e ai suoi assessori anche i suggerimenti per risolverli? Di sicuro la sua candidatura si dimostra essere sullo stesso solco dell’amministrazione Orlando, tant’è che nelle varie liste che appoggiano Miceli, ai primi posti, ci sono i candidati di sempre, compresi quelli che hanno disastrosamente amministrato Palermo negli ultimi anni portandola a uno dei punti più bassi della sua storia. Questa sarebbe la discontinuità sbandierata? Chi vogliono prendere in giro? Senza dubbio i cittadini palermitani che, ancora una volta, sono usati per i loro giochi di potere”.
“Assistiamo, inoltre, a compilazione di liste elettorali prima della definizione del programma, chiaro segno che i candidati non sono scelti sulla base di competenze necessarie per amministrare la città ma sulla solita logica che oggi, più che mai, è necessario rifuggire. Manca il metodo – continua Rita Barbera – e manca l’amore per questa città. I problemi di Palermo non possono essere risolti mantenendo la stessa linea perdente dell’amministrazione uscente. I giochi in essere ci fanno però capire che il loro vero obiettivo è uscire per rientrare subito dopo con le stesse funzioni. Questo rappresenta il fallimento definitivo della politica a danno delle palermitane e dei palermitani”.