Palermo, lite sfocia nel sangue: "In 6 mi hanno aggredito, mi sono difeso"

Palermo, lite nel sangue: “Mi hanno aggredito, mi sono difeso”

La scintilla al Borgo Vecchio, poi finisce a sprangate in via Messina Marine

PALERMO – “Mi sono difeso”, ha detto al giudice che lo ha interrogato. Mario Rubini, 21 anni, è accusato di tentato omicidio. Il gip non ha convalidato il fermo, ma ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Rubini ha colpito in testa un ragazzo di 19 anni con una spranga di ferro che dice di avere trovato accanto al cassonetto della spazzatura. Doveva essere un incontro chiarificatore ed invece sarebbe stato accerchiato e aggredito da sei persone. A quel punto avrebbe reagito, fracassando la testa della vittima ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale Civico.

Secondo quanto ricostruito dai poliziotti la vicenda ha inizio nella notte tra venerdì e sabato scorsi. Rubini sta bevendo un cocktail in un pub del Borgo Vecchio, in compagnia di un gruppo di amici e della sua ragazza.

Incrociano lo sguardo del diciannovenne, che ha avuto una storia con la fidanzata di Rubini. Volevano insulti e botte. A quel punto Rubini e la vittima decidono di farsi un appuntamento in via Messina Marine. “Per fare pace”, dice Rubini.

Gli amici del diciannovenne lo avrebbero accompagnato a casa. La mamma ha avvertito il 112. In ospedale gli hanno diagnosticato la frattura del cranio. Rubini, incensurato, deve rispondere di tentato omicidio.


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