Cominciano le grandi manovre in vista delle prossime elezioni Regionali. E, mentre il leader nazionale dell’Udc Pierferdinando Casini sancisce la morte di un “Terzo polo” in realtà mai nato, in Sicilia di polo ne nasce un altro. Il “Nuovo polo per la Sicilia”. Un’aggregazione che stringe in un patto politico Mpa, Fli e Api, partiti del vecchio Terzo polo (escluso l’Udc), e il Movimento popolare siciliano di Riccardo Savona. Da sempre considerato vicino al movimento autonomista del governatore.
Insomma, ecco una nuova coalizione, utile in vista delle prossime elezioni per Palazzo d’Orleans. Un’aggregazione che si è già, in qualche modo, sottoposta a un test elettorale, alle ultime amministrative. “Il “Nuovo polo per la Sicilia”, – si legge in una nota – è un’aggregazione aperta delle forze politiche e territoriali che, in coerenza con l’esperienza riformatrice del Governo regionale, si sono impegnate insieme raggiungendo, pur nell’estrema difficoltà della competizione elettorale per la città di Palermo, l’importante percentuale di oltre il 20% dei consensi espressi dai cittadini palermitani”.
Un riferimento non secondario, quello contenuto nel comunicato della nuova aggregazione. È freschissimo, infatti, l’invito al Pd del presidente Lombardo a scegliere, anche in vista delle regionali d’autunno, la strada dell’alleanza con i moderati, piuttosto che seguire il tentativo di ricostituire l’aggregazione della cosiddetta “foto di Vasto” (Pd insieme a Idv e Sel).
“Il Nuovo Polo per la Sicilia, consapevole del valore di innovazione e cambiamento dell’attuale esperienza regionale, – prosegue la nota della nuova coalizione – assume l’impegno di presentarsi unito alle prossime elezioni regionali da tenersi nel prossimo autunno insieme a quelle forze che vorranno raccogliere la sfida delle riforme e della modernizzazione della nostra Regione”. Un modo, insomma, per mettere sul tavolo un “pacchetto di voti” da far pesare in vista della costituzione dei nuovi equilibri. E che rispetta, in qualche modo, l’idea del governatore di muoversi in Sicilia all’interno di un panorama politico che non ricalchi le logiche romane. E che magari strizzi l’occhio all’Udc per ricomporre quel Terzo polo, già morto o forse mai nato.