MOSCA – Alta tensione in Russia dopo il discorso del presidente Putin di ieri che ha dichiarato la “mobilitazione parziale” della nazione e il richiamo di 300mila riservisti da mandare al fronte in Ucraina. “L’Occidente ha superato ogni limite – ha detto lo zar -. Useremo tutti i mezzi per difenderci’, afferma con riferimento alle armi nucleari.
Dopo le parole del capo del Cremlino è iniziata la grande paura in tutto il Paese e la fuga dalla Russia sta assumento ora dopo ra proporzioni immense. Scontri tra manifestanti contro la guerra e la polizia si sono verificati a Mosca e San Pietroburgo, ma anche in altre città della Russia. Oltre mille i fermati dalla polizia. La grande fuga e il dissenso verso una guerra ritenuta fino a questo momento una cosa lontana dalla vita quotidiana dei russi testimoniano una grana interna enorme per Putin.
I voli in partenza da Mosca verso Dubai, Turchia, Amrmenia e Azerbaijan sono esauriti e i pochi posti disponibili per i prossimi giorni sono a prezzi esorbitanti. Via terra in molti stanno cercando di raggiungere i confini con la Finlandia o di raggiungere la Serbia. Lunghe code ai valichi di frontiera.
Anche i mercati risentono negativamente della chiamata alle armi di Putin. Crolla la Borsa di Mosca, ieri è arrivata a perdere quasi il 10%, per poi recuperare lievemente. Ed è allarme nel mondo. La Cina sollecita il dialogo, la Turchia condanna le mosse di Putin e i referendum per annettere i “territori liberati”. Per Usa e Ue il discorso di Putin è segno di ‘crisi’. E l’Europa annuncia nuove sanzioni per la Russia.