Monta un caso sulle parole pronunciate ieri sera da Silvio Berlusconi, secondo cui Putin “voleva sostituire Zelensky con un governo di persone perbene”.
Durante il suo intervento a Porta a porta, il leader di Forza Italia ha espresso un pensiero più articolato ma che ha comunque proposto una versione meno accentuata rispetto alle responsabilità del capo del Cremlino.
“Putin – ha affermato Berlusconi – è caduto in una situazione difficile e drammatica. Dico che è caduto perchè si è trattata di una missione delle due repubbliche filorusse del Donbass che è andata a Mosca ha parlato con tutti, con giornali, tv e ministri del partito, sono andati da lui in delegazione dicendo Zelensky ha aumentato gli attacchi delle sue forze contro di noi ed i nostri confini, siamo arrivati a 16mila morti, difendici perchè se non lo fai tu non sappiamo dove potremo arrivare e Putin è stato spinto dalla popolazione russa, dal suo partito e dai suoi ministri ad inventarsi questa operazione speciale”.
In mattinata il leader di Fi ha ribadito la collocazione del partito con Ue e Nato e la condanna all’aggressione dell’Ucraina.
Dalla Commissione Ue arriva il “no comment” sulle parole del Cav. per il segretario dem Enrico Letta “non ci sono parole per commentare, c’è il voto”.
Duro anche Carlo Calenda, leader del terzo polo, a 24 Mattino su Radio 24. “Ieri Berlusconi ci ha portato fuori da ogni tipo di alleanza europea ed euro-atlantica. Ieri Berlusconi ha parlato come un generale di Putin”.