PALERMO – Mai smettere di crederci. Più facile a dirlo che a farlo, è vero. A volte, però, c’è chi con passione, perseveranza, impegno e sacrificio, riesce a realizzare i propri sogni. E queste storie emergono proprio perché vengono “dal basso”, quando meno te lo aspetti. Un esempio? Andrea Compagno. Calciatore palermitano classe 1996. Il suo nome nelle ultime ore sta raggiungendo una notorietà inaspettata. Il motivo è molto semplice: il CT della Nazionale italiana Roberto Mancini ha pensato di inserirlo nella lista dei pre-convocati per le qualificazioni degli Azzurri a Euro 2024 in occasione delle gare contro Inghilterra e Malta. Compagno gioca da pochi mesi nello Steaua Bucarest, in massima serie rumena, e ha già totalizzato 16 gol in campionato (più uno in Conference League). Uno score da grande attaccante, anche se lo stesso Mancini ha ammesso di non aver scoperto il calciatore siciliano soltanto adesso.
“Lo seguo da due anni, peraltro gioca sempre e fa pure gol” ha rivelato il Commissario Tecnico dell’Italia ai microfoni de “Il Messaggero”. L’ex allenatore del Manchester City monitora l’attaccante più o meno da quando lo stesso Compagno si è trasferito in Romania, iniziando la sua esperienza in Liga II (Serie B) con la maglia del FCU Craiova. Prima di questa avventura il classe 1996 ha vestito la maglia del Tre Fiori, a San Marino, dopo aver passato diversi anni nelle sabbie mobili della Serie D italiana. Una crescita costante per lui, senza mai smettere di crederci appunto, nonostante qualche problema fisico e i tanti anni vissuti tra i dilettanti. Lui che dal settore giovanile del Palermo passò a quello del Catania (non è da tutti) per poi essere aggregato per un periodo anche alla Primavera del Torino. Tante squadre, tante incertezze ma la stessa passione di sempre.
DAL CEI-GONZAGA ALLA NAZIONALE
“GIOCAVA CON I PIÙ GRANDI”
Andrea Compagno muove i suoi primi passi nel mondo del calcio nel CEI-Gonzaga, scuola calcio élite della FIGC (la più longeva in Sicilia) della sua città natale. “Ricordo benissimo quando Andrea arrivò qua, lo portò papà Rosario insieme al fratello Daniele. Entrambi giocarono qua per due anni, ma Andrea fu inserito nello stesso gruppo di suo fratello, con i più grandi – racconta ai microfoni di LiveSicilia il Direttore Tecnico della Polisportiva Gonzaga -. Era nel gruppo dei ‘94 nonostante fosse un classe 1996. Era molto più alto dei suoi coetanei, ben strutturato fisicamente rispetto agli altri e aveva già il fiuto del gol. Si notava che c’erano delle qualità nel ragazzo, tanto è vero che in poco tempo fu notato dal settore giovanile del Palermo”. Oggi è una grande soddisfazione per la scuola calcio palermitana vedere Compagno con la maglia della Nazionale.
Dal campo in via Piersanti Mattarella a Palermo alla convocazione con la maglia dell’Italia: “E’ fondamentale crederci fino alla fine e non mollare mai, anche se non tutti hanno questa perseveranza – prosegue il dirigente del Gonzaga -. Diversi ragazzi passati da qui non ce l’hanno fatta, nonostante avessero una buona prospettiva di crescita calcistica. Andrea invece non ha mollato mai, ho anche letto una sua intervista in cui racconta di aver vissuto con uno stipendio di 400 euro al mese. Ha avuto la perseveranza e la voglia di crescere per raggiungere l’obiettivo”. Insomma, un esempio per tanti giovani calciatori che sognano un giorno di poter giocare nel calcio che conta. Una storia che può servire da monito per chi non vuole smettere di crederci.
“COMPAGNO ESEMPIO PER I GIOVANI”
“Faccio i complimenti ad Andrea, voglio dirgli di continuare a crederci. Ora ha una grande opportunità e se andrà bene sarà tutto merito suo perché ha lavorato tanto per questo. Anche se non dovesse andare come tutti speriamo però gli consiglio di continuare a lavorare e a impegnarsi come ha sempre fatto. E’ sempre stato un ragazzo serio e spero che sia la prima di tante partite in maglia azzurra. Abbiamo bisogno di un attaccante serio come lui ma soprattutto il suo può essere un messaggio importante per i giovani. I sogni, se uno ci crede, si possono avverare. Che sia uno stimolo per tutti i giovani calciatori. Nel calcio come nella vita ci sono momenti in cui non ti senti valorizzato, ma con tenacia e voglia di impegnarsi si può raggiungere l’obiettivo. E Andrea è l’esempio perfetto con un traguardo incredibile. Lo aspettiamo a braccia aperte qui”, conclude il Direttore della Polisportiva Gonzaga.