Primo maggio di amarezza per gli ex navigator. La loro speranza di stabilizzazione torna in bilico. “Gli ex navigator hanno svolto un ottimo lavoro e anche innovativo sicuramente per il nostro Paese e per la Sicilia – dice Andrea Gattuso, segretario regionale Nidil CGIL Sicilia-. Si tratta di circa 200 lavoratrici e lavoratori che lo scorso 31 ottobre hanno visto scadere il loro contratto di collaborazione coordinata e continuativa, un Co.co.co, e che hanno portato avanti per circa 3 anni il loro lavoro all’interno dei Centri per l’impiego (Cpi), sostenendo quello che era l’obiettivo del reddito di cittadinanza: l’orientamento e la ricollocazione dei percettori del sussidio”.
“I navigator non lavorano più in Anpal Servizi – precisa Gattuso -. Alcuni per via di titoli sono riusciti a ricollocarsi nel pubblico impiego. Nonostante i concorsi regionali già stati espletati (quello per categoria C e quello per categoria D) abbiano favorito poco queste figure. Ad aggravare la loro posizione e quella di altri lavoratori, l’annullamento da parte della Regione del concorso per i Centri per l’Impiego, categoria C (diplomati)”.
L’appello al governo degli ex navigator e dei sindacati
“Per gli altri, la maggior parte, sarà un primo maggio amaro. Anche se la vertenza per inserirli nei ranghi dei centri per l’impiego va avanti a livello nazionale e chiama alla responsabilità Anpal Servizi, che è una società in house dello Stato. Abbiamo chiesto e ottenuto un primo incontro con il Ministero del Lavoro per avviare un percorso di inserimento dei navigator. Si tratta di personale che ha acquisito competenze che mancavano per carenze di personale. Ma i navigator hanno portato avanti un lavoro. Hanno mappato le aziende e i loro bisogni, sono stati al fianco dei percettori di reddito per sostenerli nella ricollocazione”.
“Noi crediamo che non possono essere sprecate queste professionalità se davvero vogliamo che le politiche attive del lavoro, non restino parole vuote”, conclude il segretario regionale Nidil CGIL Sicilia.