CASTIGLIONE DI SICILIA – “Alla luce delle acclarate ingerenze da parte della criminalità organizzata” il Consiglio dei Ministri, presieduto dalla presidente Giorgia Meloni, ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Castiglione di Sicilia, in provincia di Catania. La notizia è stata diffusa con il comunicato stampa di Palazzo Chigi, al termine della riunione odierna.
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha proposto lo scioglimento perché la mafia comprometterebbe “il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione, con grave pregiudizio dell’ordine e della sicurezza pubblica”. Nella stringata nota del governo, si comunica inoltre l’arrivo della commissione straordinaria di gestione del municipio etneo: resterà a Castiglione per 18 mesi.
La commissione prefettizia si era insediata l’1 agosto 2022 “per verificare l’eventuale sussistenza di elementi concreti, univoci e rilevanti su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso”. I primi tre mesi di tempo, però, non erano stati sufficienti. “La complessità e l’estensione degli accertamenti – aveva spiegato a novembre 2022 il coordinatore della commissione d’indagine alla prefetta Maria Carmela Librizzi – e delle indagini in corso ha richiesto la proroga della delega dei poteri di accesso“.
Ad amministrare Castiglione di Sicilia è il sindaco Antonio Camarda. Rieletto, per il secondo mandato consecutivo, durante le elezioni amministrative del 2022. Il primo cittadino castiglionese aveva superato il 65 per cento delle preferenze. Due anni prima, nel 2020, nei suoi confronti l’allora prefetto di Catania Claudio Sammartino aveva disposto una “misura di vigilanza“: la Fiat Bravo di Camarda, parcheggiata in pieno centro, proprio di fronte al palazzo municipale, era stata incendiata.
I motivi dell’accesso ispettivo
Quando, l’1 agosto 2022, la prefetta Librizzi aveva disposto l’accesso ispettivo al Comune di Castiglione di Sicilia, lo aveva fatto con motivazioni molto precise. In premessa, la rappresentante del governo ricordava che, dopo le elezioni amministrative di giugno 2022, “è stato confermato il quadro politico-amministrativo della precedente sindacatura e consiliatura – scriveva – atteso che è stato rieletto il sindaco uscente e confermati alcuni dei precedenti componenti della giunta (due assessori sui quattro designati) nonché gran parte dei consiglieri uscenti”.
Erano state poi le “risultanze investigative svolte dal Comando provinciale dei carabinieri di Catania”, oltre che gli “elementi informativi acquisiti“, a fare emergere l’esigenza di svolgere verifiche e approfondimenti sull’amministrazione comunale di uno dei borghi più belli d’Italia. Del resto, già a luglio 2022, nel corso di una riunione a cui avevano partecipato anche il procuratore capo di Catania e il capo centro della Direzione investigativa antimafia, era unanime la convinzione che fosse necessario “verificare l’effettiva sussistenza di collegamenti diretti e indiretti con la criminalità organizzata“. Oppure “forme di condizionamento degli organi elettivi e amministrativi del Comune di Castiglione di Sicilia”. Sussistenza che, a giudicare dal provvedimento preso oggi dal Consiglio dei ministri, la commissione prefettizia ha poi confermato.