Trantino, nomina gli assessori: tra mal di pancia e sorrisi

Trantino, nomina gli assessori: tra mal di pancia e sorrisi

Se il Pd solleva criticità sulla presenza di una sola donna in giunta, la Cisl dà segnali di apertura al neo sindaco.

CATANIA. “Oggi ho varato la nuova Giunta. Un gruppo di lavoro di cui, già così, potrò andare fiero e che consentirà quell’azione incisiva che speriamo di imprimere in favore di un cambiamento epocale della città”. Enrico Trantino scolpisce la propria soddisfazione sui social. Dopo un tira e molla durato giorni, il sindaco di Catania è pronto per entrare nel vivo dell’agenda amministrativa. L’elenco completo della Giunta arriva a meno di tre settimane dal voto che lo ha incoronato primo cittadino. Una tempistica relativamente celere. Un risultato che Trantino – come lui stesso rivela – rivendica con fierezza.

Mal di pancia in FdI

Domani dovrebbero arrivare anche le deleghe. Intanto c’è chi resta insoddisfatto. La decisione di nominare un assessore tecnico di propria fiducia (il vice sindaco Paolo La Greca) ha neutralizzato la possibilità che FdI avesse 3 assessori e che l’area Pogliese, in particolare, incassasse due assessori. Entra infatti il già annunciato Sergio Parisi, ma restano fuori uno tra Andrea Barresi e Luca Sangiorgio.

Un bottino magro per una componente che gode di 8 consigliere su 11 eletti nei due cartelli dell’orbita FdI. Esulta, invece, il presidente dell’Ars, il meloniano Gaetano Galvagno, che potrà contare sull’unica donna della squadra, Viviana Lombardo. 

Forza Italia risolve la contesa piazzando Giovanni Petralia (vicino a Marco Falcone) e Salvo Tomarchio (vicino al deputato Ars Nicola D’Agostino ed entrato in giunta con il favore del governatore Renato Schifani). 

Autonomisti

Soddisfazione nella colomba bianca. “La scelta di Alessandro Porto e Bruno Brucchieri come assessori nella giunta Trantino rappresenta un riconoscimento meritato a chi si è speso e ha lavorato per sostenere le nostre liste, consentendo l’elezione di diversi candidati”. È quanto dichiara il responsabile per le elezioni del Mpa, Salvo Di Salvo, commentando la nomina dei due assessori in quota al movimento.

“Alessandro Porto – prosegue Di Salvo – è stato candidato e primo dei non eletti alle scorse elezioni regionali, mentre Bruno Brucchieri, già consigliere comunale nella precedente amministrazione, è risultato il primo dei non eletti nella lista Grande Catania. Entrambi i due neo assessori possiedono riconosciute esperienze professionali amministrative e politiche”. 

E aggiunge: “Questo criterio – spiega Di Salvo – sarà anche quello che utilizzeremo per la formazione della classe nuova classe dirigente del Mpa che dovrà impegnarsi nella nuova fase di riorganizzazione del Movimento”. 

“I nostri Assessori – conclude Di Salvo – così come i nostri consiglieri comunali coadiuveranno il sindaco Enrico Trantino che anche in questi giorni di lavoro per la composizione della giunta, ha fatto prevalere la sua saggezza e il suo rispetto nei confronti degli alleati. Adesso che la squadra di governo è al completo avvieremo una nuova fase per la città di Catania, con quello spirito di confronto e collaborazione che già in questi il sindaco ha dimostrato”.

Dentro l’Mpa c’è chi non esulta. C’è chi dà, infatti, il consigliere Alessandro Campisi particolarmente scontento. Non so bastati, infatti, i 1560 voti raccolti appena tre settimane fa per entrare nella squadra di Trantino. Mastica amaro, nella Lega, Fabio Cantarella. Nella sfida interna al partito, vince Luca Sammartino, che ottiene la nomina ad assessore di Giuseppe Gelsomino.

Partito democratico

Dalle opposizioni arrivano dure critiche sulla composizione della giunta, soprattutto per la presenza al lumicino della componente femminile. ”La composizione della giunta Trantino riserva poche sorprese in fatto di impostazione culturale e visione del mondo, confermando la scarsa attenzione della destra nei confronti delle donne, altro che soffitto di cristallo”. A parlare è Maria Grazia Leone, segretaria provinciale del Pd.

“Era il 14 aprile – aggiunge – quando il candidato sindaco Trantino durante la presentazione delle liste si scusava, per il parterre di soli uomini, e rassicurava tutti che ci sarebbe stato anche delle donne in giunta. Alla fine la montagna ha partorito il topolino. Oggi, 16 giugno, il sindaco Trantino completa la sua giunta e donne non ce ne sono. È fatta salva la rappresentanza di genere con 1 sola donna su 9 uomini. Rapporto 1 a 9! Chissà – chiosa la segretaria del Pd catanese – se il primo cittadino sentirà l’esigenza di scusarsi anche stavolta. Sommessamente e con amara ironia, anche stavolta, gli rinnoviamo il nostro ‘grazie per la gentile concessione’”.

La Cisl

Segnali di apertura dal sindacato cattolico. ”Accogliamo positivamente la notizia che il sindaco Trantino ha nominato i dieci assessori che compongono la giunta municipale. L’auspicio che abbiamo fatto allo stesso primo cittadino è che adesso anche la squadra che governerà Catania abbracci il metodo del confronto che il sindaco sta sperimentando nel dialogo già avviato con le rappresentanze sociali della città sulla urbanizzazione di quartieri delle periferie. Ora è necessario istituire uno spazio fisico permanente per realizzare quel Patto sociale di comunità che la Cisl ha chiesto prima delle elezioni col proprio documento ‘Costruiamo tutto dal nuovo’”.

“Abbiamo ribadito al sindaco Trantino il nostro apprezzamento – specifica Attanasio – per come sta portando avanti il modello aperto, concertativo e partecipativo nel trattare gli interventi nei quartieri difficili di Catania”.

Secondo il segretario della Cisl etnea “il luogo del confronto sia patrimonio della giunta al suo completo per affrontare, in modo franco e aperto, i grandi temi del lavoro, dello sviluppo e del progresso sociale del territorio etneo: dalla nuova conurbazione della città ai progetti del Pnrr, da nuove e più adeguate politiche sociali e abitative alla gestione dei rifiuti e della Tari; dalla co-progettazione degli interventi della Zes ai nuovi modelli di sviluppo di Porto, Interporto e aeroporto; dai bisogni delle periferie al personale del Comune capoluogo, dalle infrastrutture alla sanità”.


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