PALERMO – Il fatto è di particolare tenuità. E poi, ha sostenuto l’avvocato Luciano Maria Sarpi, chi mai poteva credere di avere comprato un profumo originale con quelle scritte visibilmente taroccate. “Diore” al posto di “Dior”, “Romana” al posto di “Roma”, “Gualtier” al posto di “Gaultier”.
L’imputata, M.L., 60 anni, è stata assolta dal giudice monocratico Maria Dioguardi. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a sei mesi e tremila euro di multa introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi”.
La donna era stata fermata ad un posto di blocco a Cinisi. Nella sua Panda c’erano tre sacchetti con dentro una trentina di profumi per uomo e donna. Le etichette erano state taroccate. In maniera talmente grossolana da non potere essere ingannevole.