CATANIA. Spari in via Capo Passero, via Ustica, via Zia Lisa. Scooteristi spavaldi in gruppo in mezzo al traffico. E persino ragazzini mandati in giro armati per i siti che ospitano la movida, al solo scopo di alimentare, artatamente, un clima di insicurezza. O di provocare risse.
Secondo fonti investigative, pare esserci l’ombra della mafia, e dei gruppetti che in queste settimane si stanno contendendo le piazze di spaccio in città, dietro alcune precise dinamiche di questi giorni. I fenomeni più preoccupanti restano i colpi di arma da fuoco esplosi in strada e i ragazzini che vanno in giro armati. Appena maggiorenni, o anche minorenni, c’è chi mette nelle loro mani una pistola dicendo di non preoccuparsi poi troppo di nasconderla.
Piuttosto, se possibile, si diano da fare un po’ per infastidire la gente, per provocare le persone nei locali. Le due dinamiche si intrecciano; ma, al tempo stesso, sono diverse l’una dall’altra.
Resta il comune denominatore dell’ingerenza della mafia e della malavita.
La città in queste settimane sta vivendo un picco di tensioni e di fibrillazioni che non si registrava da anni.
I ferimenti di queste settimane, gli spari contro le auto in sosta, gli spari in aria in mezzo alla strada, sarebbero esercitazioni di guerra di due gruppi che si mostrano a vicenda i muscoli. Uno farebbe riferimento al clan Santapaola-Ercolano, l’altro ai Cappello. Definirlo uno scontro Santapaola-Cappello, tuttavia, sarebbe un errore macroscopico e fuorviante.
Questo perché non è possibile, ad oggi, sapere se i due capi delle cosche – a tratti alleate, in guerra o al centro di patti di non belligeranza – siano interessati o meno da ciò che accade. Lo scontro, insomma, non sembra destinato a cambiare gli equilibri mafiosi in città perché “in palio”, per così dire, c’è solo il controllo di due piazze di spaccio: Capo Passero e Zia Lisa.
Piazze importanti, va sottolineato, ma solo le prossime settimane potranno dire se la questione non verrà risolta, come sempre accade, in nome degli affari. Per il momento è tensione.
I ragazzini in giro, invece, sono una situazione diversa. Il tentativo, forse, di imporre la “protezione”, o qualche forma di vigilanza più o meno legale, ai titolari dei locali.
Un pub, una discoteca, dove avviene una rissa rischia la sospensione della licenza, cosa che nel recente passato sarebbe già successa. E questo potrebbe aver innescato una strategia criminale. Quasi quotidianamente intanto in tutta la provincia polizia e carabinieri sono costretti ad arrestare spacciatori di cocaina, marijuana, hashish e crack.
Sono ripresi, ammesso che il fenomeno si sia mai realmente attenuato in città, i furti d’auto anche in centro. E le forze dell’ordine, a loro volta, sono costrette a rendere tangibile la propria presenza attraverso servizi straordinari in ogni fine settimana. Per qualche giorno, si apprende, i controlli si sono concentrati anche nelle zone al centro di questo “scontro di potere”, via Capo Passero e la Zia Lisa.
La presenza delle forze dell’ordine è imponente, in città, ma di certo non è possibile che le volanti, le gazzelle, gli equipaggiamenti della Municipale, riescano a presidiare sempre ogni zona. Anche per questo, la strategia dei clan, non può lasciare sereni.