PALERMO – “Non si commentano le indiscrezioni men che meno le maldicenze”. Cosi il leader di Fli, Gianfranco Fini, ha risposto ai cronisti che gli hanno chiesto un commento sul presunto “patto delle crocché”, l’accordo tra Rosario Crocetta e Gianfranco Miccichè per sconfiggere Nello Musumeci, candidato governatore di Pdl, Pid e la Destra.
Poi sulle elezioni di domenica in Sicilia: “Per i siciliani non è un voto importante ma importantissimo, essendo poi una Regione che ha sempre avuto un ruolo rilevante nello scenario nazionale”. Per Fini tuttavia il voto non inciderà sugli scenari politici nazionali. “Ognuno lo leggera anche in un’ottica nazionale – ha aggiunto – ma credo che i siciliani vadano a votare coscienti del fatto che si tratta di eleggere il governo della propria Regione”.
Il leader di Fli, inoltre, ha risposto così ai cronisti che gli hanno chiesto un commento sulla presenza 32 inquisiti in diverse liste alle Regionali. “Questa è una occasione perduta non c’e ombra di dubbio. In Sicilia per aprire un chiosco di granite serve il certificato antimafia, credo che occorrerebbe una sorta di certificato antimafia anche per essere candidati, da questo punto di vista le liste di Fli il codice etico lo hanno rispettato”.