PALERMO- A Palermo il progetto del nuovo mercato coperto di piazza Carmine a Ballarò sarebbe bloccato da dieci mesi per un avverbio. Tutta colpa della parola prioritariamente inserita nel vecchio regolamento. Sarebbe a rischio di irregolarità secondo un parere della stessa segreteria generale del Comune. Con questa stesura del provvedimento sarebbero avvantaggiati alcuni commercianti, già presenti a Ballarò, a scapito di altri e, dunque, si sarebbe leso il principio di libera concorrenza. Dure le opposizioni in aula a Sala Martorana contro l’amministrazione Lagalla accusata di aver perso tempo.
“Purtroppo, i dubbi che avevamo sulle gravi responsabilità dell’abbandono dell’area del mercato al coperto di Ballarò da parte della Giunta Lagalla e dell’assessore Forzinetti, oggi sono diventate certezze granitiche. ‘Abbiamo trovato una situazione amministrativa-regolamentare confusa’, aveva dichiarato l’assessore. Infatti, era così complessa che è bastata la soppressione della parola ‘prioritario’ per risolvere tutto”, dichiarano i consiglieri e le consigliere del Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Oso, Progetto Palermo e Gruppo misto del consiglio comunale di Palermo.
“E’ inaccettabile e non dignitoso quanto è avvenuto – continuano i consiglieri -. E’ un delitto sociale ed economico che si siano persi oltre 10 mesi per non fare nulla e per presentare una “nuova” proposta di regolamento al Consiglio comunale identica a quella già approvata. Il bando del dicembre 2022 era quindi regolare e la disciplina regionale era direttamente applicabile ed immanente alla procedura di selezione. Ancora di più, adesso, è prioritario sbloccare la situazione in tempi immediati e riaprire piazza Carmine con il suo nuovo mercato al coperto ai mercatari che vogliono regolarizzarsi e ai palermitani e alle palermitane”.
Dai banchi della maggioranza Salvatore Imperiale della Democrazia Cristiana (il partito vicino all’assessore Forzinetti) ha ammesso che “è necessario velocizzare l’iter del nuovo regolamento per assegnare gli stalli”. “L’assessore alle Attività produttive – ha aggiunto – come è avvenuto nel passato, sarà disponibile al confronto. Ma sarebbe necessario avere in aula anche l’assessore al Patrimonio Andrea Mineo e il presidente della Rap Giuseppe Todaro”.
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