PALERMO – Nicolò Marino assessore non lo è ancora formalmente, ma nei fatti lo diventerà fra pochi giorni, a venticinque anni dal suo ingresso in magistratura. Lo ha annunciato Rosario Crocetta, che nella stessa circostanza ha presentato il “già assessore” Linda Vancheri, che dirigerà le Attività produttive. Il magistrato di Caltanissetta dovrà attendere i tempi burocratici del Csm per potersi insediare, ragion per cui passerà qualche giorno prima del formale inserimento in giunta. Marino però parla già da assessore: “È una scelta importante, perché magistrato è un modo di essere e di interpretare il ruolo delle istituzioni. Porterò con me la logica della legalità e questo senso delle istituzioni, che ho notato negli ultimi tempi essere venuto meno a livello nazionale, locale e regionale”. Durante il suo incarico alla Dda di Caltanissetta ha conosciuto la criminalità organizzata catanese, palermitana e del centro della regione. “La cosa più gratificante professionalmente è stata però occuparmi, grazie a Sergio Lari, dell’inchiesta sulle stragi del ’92. Con lui ho discusso anche negli ultimi giorni perché il passaggio non è stato dei più semplici. Ribadisco il mio ringraziamento a Lari, e darò una mano d’aiuto a tutti i magistrati, anche a quelli che si occupano dell’indagine sulle stragi”.
Il nuovo ruolo amministrativo spaventa Marino: “Si ho molta paura, perché esco da un settore che conosco, e in cui sono cresciuto, per andare in uno che non conosco. Per questo avrò la necessità di circondarmi di una squadra operativa capace di conoscere cosa accade sul territorio”. L’ultimo ingresso della giunta Crocetta non ha paura di fare il magistrato in politica: “Sono orgoglioso di interpretare il mio ruolo di assessore facendo anche il magistrato, però mi ritengo una persona molto concreta”. Marino racconta delle vicende dell’ospedale Garibaldi e della Calcestruzzi. “In questo caso ci siamo imbattuti in opere che di per sé si potevano anche bloccare, ma con la conferenza dei servizi siamo riusciti a ricomporre tutto in una logica di legalità. Il magistrato può anche essere concreto, non vive sulla luna dove deve solo interpretare le norme”.
Il prossimo assessore all’Energia ha svolto incarichi contingenti alla politica, in particolare come consulente della Commissione parlamentare antimafia, per cui non ignora i passaggi burocratici e politici da fare. “Occorre confrontarsi con tutta la struttura amministrativa, oltre che con quella politica. Aggiungo però che bisognerà dialogare anche con le istituzioni da cui provengo, da questo punto di vista ho già avuto la disponibilità di alcuni colleghi. Molto spesso questo mondo non conosce nemmeno il soggetto che ha di fronte: al di là delle carte ci sono problemi che si possono conoscere solo nella misura in cui domini il territorio”. Il componente della Dda nissena tiene a tener vivo il proprio cordone ombelicale con la magistratura, da cui si sta separando a fatica: “Mi hanno chiamato tanti colleghi da tutta la Sicilia. Quello che ho detto a loro è che non so quali risultati riuscirò a raggiungere ma assicuro già da ora il massimo impegno per servire la mia terra”.