PALERMO – Si è svolta oggi presso l’aula Rostagno di Palazzo delle Aquile un’assemblea di coordinamento della prossima manifestazione del 24 novembre e di discussione intorno alle giornate di sciopero e cortei dei giorni scorsi. All’assemblea cittadina hanno preso parte la rete degli studenti medi, il coordinamento Syntagma e alcuni studenti di diverse scuole. Al centro del dibattito i temi caldi di discussione e lotta degli ultimi giorni: la crisi economica e sociale, i tagli a scuola e sanità, il decreto di legge Aprea e l’austerità imposta dal governo Monti. Scarsa la presenza di docenti e famiglie.
Inizialmente, però, l’attenzione dei portavoce dell’assemblea si è rivolta al modo in cui i giornali, nei giorni scorsi, hanno affrontato la questione “buoni o cattivi” in merito al corteo del 16 novembre. “Non si possono distinguere ideali positivi e negativi – ha spiegato Luigi Del Prete, docente di Storia e Filosofia presso il liceo linguistico Ninni Cassarà – Il nostro tentativo come Usb scuola è di prendere posizione netta, rifiutando il tentativo dei giornali di dividere i movimenti, riducendoli a semplici scontri tra studenti e polizia. Non esiste differenza nelle piazze quando si vuole affermare una rivendicazione sociale. Anche noi docenti vogliamo svolgere un ruolo di mediazione sociale e non vogliamo rinchiuderci nelle aule ad operare analisi desolanti della situazione attuale”.
E’ stata posta in essere anche l’importanza di ritrovarsi in un’aula a pochi metri dalle tende in cui i lavoratori della Gesip ormai da diverse settimane dormono in piazza per rivendicare il loro diritto al lavoro. “In un momento in cui 1800 famiglie vivono un momento di crisi, essere qui, come “figli della Gesip”, ci permette di capire la dimensione sociale della questione”, ha concluso Del Prete.
Sempre tra i docenti, Dario Furnari, insegnante di Storia e filosofia presso il medesimo liceo ha sottolineato l’importanza dello scendere in piazza insieme ai giovani: “I docenti devono stare al fianco degli studenti anche solo per capire quali sono i motivi che li spingono a scontrarsi con un poliziotto. Ben venga la mobilitazione che, se diversa nelle pratiche, è guidata da ideali comuni”. Successivo l’intervento di Gioele Patti, del coordinamento Syntagma: “Ci definiamo assemblea degli studenti in agitazione. Un’assemblea unita da ideali comuni. Qui si parla del nostro futuro, cioè del nulla. Non abbiamo più niente e vogliamo riappropriarci delle nostre scuole. Siamo qui anche per lanciare il corteo del 24 novembre, che vedrà la partecipazione di tutte le scuole occupate. Ognuna di essere partirà dalla propria sede e si unificherà in un corteo non autorizzato”.
I portavoce del coordinamento Syntagma e degli studenti medi hanno voluto sottolineare il loro distacco e la loro estraneità al corteo che scenderà in piazza domani: “Si tratta di giovani del Pdl che vogliono strumentalizzare i nostri ideali, utilizzando un altro nome, altrimenti non vi prenderebbe parte nessuno”, ha spiegato Bianca Giammanco del coordinamento studenti medi.
Poi la discussione è scivolata su cosa potrebbe succedere dopo il 24 novembre: “Gli studenti non hanno intenzione di fermarsi – ha proseguito Giammanco – Vogliamo incontrarci ogni settimana per portare avanti un obiettivo comune. Non siamo e non vogliamo passare come studenti che vogliono allungare le vacanze di Natale. Il nostro obiettivo è continuare a creare strumenti di lotta che vedano gli studenti come protagonisti della piazza. Faremo della pratica del blocco il modo per farci sentire anche a livello mediatico”. Deciso e puntuale, infine, l’intervento di Federico Guzzo, della rete degli studenti medi: “Le nostre rivendicazioni non sono quelle della Cisl, della Cgil, dei Cobas. Faremo un corteo a modo nostro e non ci faremo strumentalizzare da nessuno”. L’assemblea si è chiusa nel nome della precarietà: “Crescere con l’ormone della precarietà, a sedici anni, vuol dire non sapere cosa fare del proprio futuro. E’ qualcosa di terribile”, ha concluso Luigi Del Prete.