Palermo, mafia, polli e hamburger: la casa museo dei Greco

Mafia, polli e hamburger a due passi dalla casa museo: gli affari dei Greco

La casa della famiglia Greco
Gli eredi del "papa" di Cosa Nostra vivono tra le opere d'arte
PALERMO - I RETROSCENA
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PALERMO – Il saldo ufficiale fra entrate ed uscite era in negativo eppure la famiglia Greco ha avviato due attività commerciali e comprato un immobile. La sperequazione ha portato al sequestro eseguito ieri – lunedì 22 aprile – dai carabinieri su decisione del Tribunale per le misure di prevenzione di Palermo.

Poca roba rispetto alle tante ricchezze di famiglia, compresa la casa-museo da cui il giovane boss di Ciacullì uscì anche il giorno in cui si recò alla riunione della nuova cupola di Cosa Nostra. ll nipote di Michele Greco, il “papa” della mafia, ha avuto un ruolo decisivo in quella stagione.

Saldo negativo

Il processo di prevenzione riguarda Leandro Greco, arrestato nel 2018, e i familiari. L’immobile si trova al civico 4 di via Benedetto Civiletti ed è intestato ad Angela Milano, madre di Leandro Greco.

Nell’atto di acquisto del 2021 è indicato il prezzo: 100.000 euro, pagati con tre assegni circolari. Secondo la Procura, il bilancio familiare aveva un saldo in rosso. Dunque il denaro sarebbe arrivato da provviste illecite.

La polleria della famiglia Greco

La polleria Milano’s

Al civico 89 di via Ciaculli c’è l’impresa individuale “Milano’s di Milano Angela”, una gastronomia-polleria-hamburgeria-rosticceria. L’attività è stata avviata nel dicembre 2021, tre anni dopo l’arresto di Leandro Greco, nello stesso periodo in cui il valore del bilancio familiare era in negativo.

Frutta e verdura

La famiglia ufficialmente non aveva i soldi per poter lanciare una nuova attività. Stesso ragionamento per la ditta individuale intestata ad Emilio Greco, fratello di Leandro, che ha sposato alcuni anni fa la figlia del boss di Porta Nuova Gregorio Di Giovanni, saldando il legame fra le due famiglie. La ditta in via Ciaculli commercializza frutta e verdura. Entrambe le attività sequestrate restano aperte in amministrazione giudiziaria.

La casa-museo

Ciaculli è da sempre il regno dei Greco, che vivono in una casa museo al civico 461 dell’omonima via. Non vi abita più Leandro, ‘u criaturi che divenne capomafia, detenuto al 41 bis. Gli altri familiari si godono dipinti, statue, arazzi e mobili antichi. Qualche anno fa servì un trasloco per riconsegnare alla famiglia Greco un lungo elenco di beni.

Poltrone in legno intarsiato, consolle e comò francesi, credenze siciliane e specchiere in avorio. Arazzi e pale d’altare alle pareti. Oli su tela seicenteschi che raffigurano scene religiose. Una “Madonna con bambino”, uno “Sposalizio della Vergine”, sculture di cigni, santi e mezzibusti femminili.

Tutte opere di pregevole fattura e dall’indiscutibile valore artistico ed economico. Non sono provento di furti e rapine. Non rientrano tra le opere d’arte trafugate per le quali i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico hanno creato una banca dati. Fanno parte del tesoro che nonno Michele ha lasciato in eredità alla figlia e ai nipoti. Un tesoro che non può essere sequestrato, a differenza delle due imprese e dell’immobile colpiti dal provvedimento delle Misure di prevenzione.

Dalla casa di via Ciaculli uscì Leandro Greco per raggiungere la casa a Baida dove nel maggio del 2018 si riunì la nuova cupola di Cosa Nostra, di cui il giovane boss era fra i più convinti sostenitori.


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