PALERMO – L’ordinanza comunale sugli orari di apertura c’è, ma sembra essere un flop. A rispettarla è sicuramente la sala bingo di via Messina Marine, a Palermo, gestita in amministrazione giudiziaria.
La struttura, infatti, è stata sequestrata dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo. Lo Stato non può certo violare la regole. Il problema è se riesce a farle rispettare, le regole.
Sembra, infatti, che altre sale bingo abbiano orari molto più elastici. La certezza dovrebbe darla il Comune di Palermo facendo i controlli. Quelli eseguiti da noi a campione, scontrini alla mano, fanno emergere che molte sale restano aperte ben oltre l’orario consentito dal regolamento “Movida”.
Per contrastare la ludopatia si deve aprire alle 10:00 per chiudere all’1:00 durante la settimana, e alle 2:00 sabato e domenica. C’è un confronto con le organizzazione sindacali. Si discute sull’opportunità e sull’utilità di questi orari che però, finché c’è l’ordinanza, vanno rispettati.
A meno che non vi voglia correre il rischio di fare passare il messaggio che avere come socio lo Stato, nel caso di un’amministrazione giudiziaria, non sia un buon affare. Che si stava meglio quando si stava peggio.
Nella sala Bingo di via Messina Marine si è verificato un calo del fatturato. I clienti preferiscono andare altrove, dove è possibile giocare senza guardare l’orologio. I dipendenti temono un taglio dei posti di lavoro.
Abbiamo provato a contattare, senza successo, l’assessore alle Attività produttive Giuliano Forzinetti per sapere cosa è emerso dai controlli del Comune sul rispetto dell’ordinanza. Quanti ne sono stati fatti e quali esiti hanno avuto.