PALERMO – 479 attività di controllo nelle imprese artigiane, 33 illeciti amministrativi rilevati e 9 denunce all’Autorità giudiziaria. Tra le attività controllate tra il 2011 e il 2012, ci sono 131 officine.
I dati sono quelli trasmessi dalla polizia municipale a Confartigianato Imprese Palermo, impegnata nella lotta contro l’abusivismo delle attività artigiane. “Numeri preoccupanti – dichiara il presidente provinciale, Nunzio Reina – che mettono in evidenza la necessità di un provvedimento più forte, quello della chiusura coatta”. Attualmente, infatti, il regolamento prevede che l’esercizio abusivo venga punito con una sanzione e che il titolare dell’attività abbia novanta giorni di tempo per mettersi in regola:
“Tempi troppo lunghi che vanno a scapito della clientela e di chi lavora onestamente”, sottolinea Reina. “Quello che propongo – aggiunge – è che l’impresa non in regola venga fatta chiudere nel momento stesso in cui vengono rilevate le irregolarità. Quando un panificatore, un parrucchiere, o un elettrauto lavora abusivamente, manca di professionalità e sicurezza nei confronti dell’utenza stessa.
Un impianto elettrico non a norma, una strumentazione non sterilizzata, mettono seriamente a rischio l’incolumità del cliente. D’altro canto – continua Reina – le tasse non pagate o i lavoratori in nero, non garantiscono alcuna tutela ai dipendenti. Il nostro lavoro in sinergia con la polizia municipale continuerà – sottolinea il presidente – perché da quando ho messo a disposizione il mio numero di telefono per la segnalazione anonima degli abusivi, ogni nominativo è risultato essere non in regola. Venti gli abusivi che abbiamo già accertato. Ma è inutile dare novanta giorni di tempo: l’abusivo riapre e continua nell’illecito”.