PALERMO – L’inchiesta è partita dalla denuncia di un committente. I lavori a casa sua si erano bruscamente fermati. Ha aspettato e sperato invano che riprendessero, alla fine ha capito che era meglio rivolgersi ai finanzieri di Carini ed è stata scoperta una presunta truffa del Superbonus 110.
Da quella denuncia è partita infatti l’inchiesta che sfocia nell’arresto (ai domiciliari) dell’ingegnere Pietro Cutrona, accusato di truffa ai danni dello Stato, false asseverazioni, emissione di fatture per operazioni inesistenti, indebita compensazione di crediti di imposta inesistenti.
La truffa del Superbonus
Secondo la Procura di Palermo, sarebbe l’ideatore di una truffa legata al “Superbonus 110%” e al “Sismanìbonus”. Su richiesta del procuratore Maurizio de Lucia, dell’aggiunto Paolo Guido e del sostituto Renza Cescon, il giudice per le indagini preliminari ha disposto il sequestro preventivo “impeditivo” di crediti per un un milione e 600 mila euro e il sequestro per equivalente di un milione e 20 mila euro.
Il ruolo dell’ingegnere
L’ingegnere ha gestito i cantieri in almeno sette immobili, fra ville e condomini, anche in località turistiche tra le provincie di Palermo e Trapani. Il professionista-imprenditore ha rivestito personalmente e attraverso le sue società la qualifica di ingegnere progettista, direttore dei lavori, general concractor per acquisire crediti e ottenere pagamenti.
I finanzieri del Gruppo Palermo, diretto dal tenente colonnello Danilo Persano, hanno ricostruito tutti i passaggi. Una volta ottenuto l’incarico l’indagato affidava i lavori ad una ditta di costruzioni a lui stesso riconducibile e proponeva ai clienti di avvalersi delle misure per l’efficientamento energetico e la riduzione del rischio sismico.
Il credito d’imposta
Dopo aver avviato le ristrutturazioni e presentato la documentazione, il professionista avrebbe certificato stati di avanzamento lavori falsi all’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile e all’Agenzia delle entrate.
In questa maniera avrebbe maturato un credito d’imposta inesistente che ha portato all’incasso negli istituti bancari. Per generare i crediti di imposta avrebbe emesso – sia con le ditte di costruzioni che come professionista – fatture per operazione insistenti indirizzate agli ignari clienti.
I finanzieri del Comando provinciale, guidati dal generale Domenico Napolitano, hanno sequestrato sette unità immobiliari, sette automezzi, quote societarie e altre disponibilità finanziarie riconducibili a Cutrona.