CATANIA – L’Autorità anticorruzione presieduta da Giuseppe Busia ha accolto la segnalazione con cui l’Ance Sicilia ha contestato il criterio dell’offerta al minor prezzo, adottato dall’Università di Catania per aggiudicare la gara da 19,1 milioni relativa al “Centro ospedaliero a polo didattico universitario padiglioni 14, 17 e 19 dell’ex ospedale Vittorio Emanuele”.
Ance Sicilia contestava, in sintesi, la violazione di un articolo del codice degli appalti contenente i principi cardine della pubblica amministrazione: risultato, buon andamento, efficienza, efficacia, economicità e motivazione.
La pronuncia
Secondo l’Ance il presidente Busia, analizzato il caso e sentite le ragioni delle due parti, “ha deliberato che il criterio del minor prezzo adottato in questa procedura di gara, che è riferita a lavori di importo superiore alla soglia comunitaria, non è conforme al nuovo Codice dei contratti pubblici”.
Busia, inoltre, sempre secondo i costruttori, ha ritenuto che questo appalto, riguardante essenzialmente opere super-specialistiche caratterizzate da notevole contenuto tecnologico, risultava aggiudicabile “esclusivamente secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, sulla base del migliore rapporto qualità/prezzo, valorizzando non solo gli aspetti qualitativi, ma anche quelli ambientali o sociali connessi all’oggetto dell’appalto”.
La tesi dell’Università
L’Università etnea aveva ritenuto che fosse “legislativamente consentito all’amministrazione, nell’ambito del potere discrezionale riconosciutole, scegliere, tra i diversi criteri, quello più adeguato in relazione alle caratteristiche dell’oggetto del contratto”.
Così ha motivato “la scelta operata in quanto, essendo in possesso di un progetto esecutivo, è stata in grado di predeterminare in modo preciso l’oggetto del contratto, e non aveva interesse a valorizzare gli aspetti qualitativi dell’offerta”.
La richiesta dell’Ance
Ance Sicilia, che qualche giorno fa aveva lanciato un allarme relativo alle aggiudicazioni in Sicilia, nella segnalazione all’Anac ha sostenuto, invece, altro. L’Ance sostiene di non ritenere comprensibili le ragioni per le quali la stazione appaltante abbia inteso utilizzare il criterio del minor prezzo.
Si tratta di una procedura di appalto di lavori di importo sopra la soglia comunitaria, né la motivazione riportata in ordine alla scelta effettuata, stante l’assenza di presupposti di legge volti a legittimare il criterio del minor prezzo.
Una tesi che è stata accolta dall’Anac. Pertanto Ance Sicilia ha invitato la stazione appaltante ad annullare o a rettificare il bando di gara nelle parti oggetto di censura; invito che non è stato accolto dall’ateneo.
Le aggiudicazioni
“Ci rendiamo conto – commenta il presidente di Ance Sicilia, Santo Cutrone – che il nuovo Codice dei contratti pubblici si presta a diverse possibili interpretazioni anche in buona fede. Ed è, pertanto, nostro compito richiamare le stazioni appaltanti all’opportunità di accettare il confronto, con l’Anac, con le Istituzioni preposte, con le associazioni di categoria e i professionisti”.
“Lo facciamo per evitare di incorrere in interpretazioni azzardate e non coerenti con la normativa – conclude – che finiscono per escludere dalle aggiudicazioni le imprese più qualificate, a scapito della corretta esecuzione delle opere e dell’interesse collettivo ad una spesa trasparente ed efficiente dei fondi pubblici”.
L’incontro
Per queste ragioni l’Ance Sicilia, nell’incontro che sarà convocato dall’assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Aricò, oltre alla raccomandazione alle stazioni appaltanti di ricorrere alla procedura di gara aperta per importi sotto la soglia comunitaria, gli chiederà di segnalare a tutti gli enti anche questa delibera dell’Anac riguardante i lavori di importo superiore alla soglia comunitaria.
E della delicata situazione delle procedure di gara in Sicilia, con i dati relativi al primo semestre 2024, parlerà anche Santo Cutrone nel corso dell’audizione convocata per mercoledì prossimo, 6 novembre, alle ore 11, dal presidente della commissione Antimafia dell’Ars, Antonello Cracolici, per un approfondimento a seguito della denuncia di Ance Sicilia circa l’eccesso di aggiudicazioni senza gara.