PALERMO – Quando nel marzo scorso furono coinvolti in un blitz si allungò la lista dai volti noti. Il giudice per l’udienza preliminare ha condannato Paolo Suleman, ritenuto il nuovo reggente del mandamento di Pagliarelli, a 19 anni, Rosario Lo Nardo a 15 anni e 10 mesi, Giuseppe Marano a 14 anni e 4 mesi.
Suleman in carcere c’era già finito nel 2011 nel blitz denominato Hybris che azzerò il mandamento mafioso di Pagliarelli. Dopo avere finito di scontare una condanna a 8 anni sarebbe tornato ad occuparsi soprattutto di estorsioni.
Il pizzo a tappeto
Dalle indagini era emersa l’imposizione a tappeto del pizzo. I soldi, incassati a Pasqua e Natale, servono a pagare i picciotti e aiutare le famiglie dei detenuti. I boss avvicinano i commercianti prima ancora che aprano i nuovi negozi, costringendoli sin da subito a “mettersi a posto”.
C’è anche un episodio di violenza: un giovane fu picchiato selvaggiamente in pieno giorno con una mazza di legno perché ritenuto colpevole di avere tradito e picchiato la moglie. Sei le estorsioni, consumate e tentate, ricostruite dalla Procura della Repubblica e dai carabinieri, nessuna denuncia.
Il summit con i Badagliacca
A novembre 2021 Gioacchino, Pietro e Angelo Badagliacca – zio e nipoti – cognomi di peso nel mandamento di Pagliarelli si erano riuniti in un rudere di via Cannolicchio, una delle tante stradine del dedalo che inizia nella parte alta di corso Calatafimi e arriva fino a Borgo Molara. Secondo i Badagliacca, Suleman non era all’altezza del compito. Decisero di affidargli un ruolo secondario, visto che non piaceva neppure all’anziano capo mandamento di Pagliarelli, Settimo Mineo: “Per ora lo lasci a firriare da Pietragliata in giù… si fa da corso Calatafimi a scendere… deve stare fuori dalla società”. Veniva considerato “un busca pane non all’altezza della situazione”.
Le intercettazioni
Ed invece a dicembre 2022 ecco irrompere sulla scena Suleman, scarcerato due anni prima: “… io ho a due carcerati a cui fargli avere i piccioli”. Nel frattempo i Badagliacca erano stati arrestati e qualcuno doveva pur mandare avanti la baracca. Innanzitutto con il pizzo: “… ti devono dare i picciuli entro venerdì… sono intenzionato male con tutti… se li fa prestare come ha fatto quello della friggitoria e qualche altro… vogliono qualche bottiglia di benzina dentro a putia?”.
Con Marano parlavano del commerciante che “si è messo a fare il cornuto e sbirro… gli dovevo dire ti rompo le corna?”. Del “fruttivendolo, della farmacia” e del commerciante nella zona di Villa Tasca che “prima di aprire mi dà i piccioli…”. Le cimici lo hanno intercettato mentre consegnava le banconote: “Uno, due, tre, quattro e cinque”. Pizzo e buone maniere, visto che “è salito un ragazzino ha portato un vassoio di dolci”.

