Morelli: "Il ponte sullo Stretto si farà, è un'opera fondamentale"

Morelli: “Il ponte sullo Stretto si farà, è un’opera fondamentale”

L'annuncio del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio
infrastruttura e polemiche
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ROMA – Sul ponte sullo Stretto di Messina “siamo in dialogo con la Corte dei Conti, l’auspicio è che non ci sia un’impostazione ideologica, ma la volontà di migliorare un’opera così importante, che porta il nome di Silvio Berlusconi e il marchio di Matteo Salvini”. Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alessandro Morelli, nel suo intervento durante la festa a Palazzo Brancaccio in occasione dei 70 anni de L’Espresso.

“Il progetto “si farà, si può fare – ha aggiunto -. È un’opera fondamentale non solo per la Sicilia e per la Calabria, ma per tutto il Paese. Per quarant’anni si è parlato di fare opere in Sicilia e Calabria, oltre ai 13,5 miliardi per il ponte sono già stati investiti oltre 40 milioni di euro”.

“Abbiamo investito 40 miliardi di euro sulle infrastrutture ‘non ponte’, ci sarà anche la nuov metropolitana di Messina all’interno degli investimenti – ha concluso -. Perché alla fine il ponte è importante per andare in Sicilia, ma avere un’infrastruttura di questo genere ci permette di chiudere una rottura di carico: visti gli investimenti, chiudiamo questa rottura di carico e permettiamo alle merci di essere scaricate dalle navi in Sicilia, messe su un treno e poter raggiungere il continente con tempi europei”.

“Il secondo stop è conseguenza del primo”

“Questo secondo stop è conseguenza del primo, Nulla di inatteso. Noi aspettiamo le motivazioni e già alla terza riga capiremo”. Lo ha detto il sottosegretario con delega al Cipess Alessandro Morelli, a margine dell’evento per i 70 anni del settimanale L’Espresso, a proposito del nuovo stop della Corte dei Conti alla delibera Cipess sul Ponte sullo stretto di Messina.

“Qualcuno ci dice che la Corte abbia un presupposto ideologico di diniego verso un’opera che ha avuto un rilievo politico nel secolo scorso e per Salvini che oggi è il promotore dell’iniziativa. Io non credo che sia così, ritengo che ci sia la possibilità che la Corte voglia esprimere le proprie sensibilità su alcune criticità che in un’opera da 13 miliardi ci possono essere . Se queste sensibilità servono a segnalare criticità e riescono a miglirare il lavoro del governo è uno stop tecnico che francamento che nei 50 anni di attesa sono un nulla. L’importante è che tutte le amministrazioni lavorino alla realizzazione di un’opera che cambierà il volto dell’Italia, dell’Europa, facendo ritornare l’Italia a livello geopolitico al centro del Mediterraneo”.


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