PALERMO – “La legge D’Alia non ha tutelato in nessun modo i ventimila lavoratori degli Enti locali siciliani, i più deboli della nostra regione. E la ‘famosa circolare’ del Ministero si è rivelata una bufala. A questo punto speriamo che con il disegno di legge della Regione si possa almeno avere la proroga dei contratti dei precari ed evitare a breve il loro licenziamento. Le norme della legge regionale serviranno solo a questo e difficilmente potrà funzionare il ‘fantomatico bacino unico’. C’è da augurarsi che questo escamotage tecnico non crei ulteriori pasticci e danni ai lavoratori”. Lo sostengono Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, e Gianni Borrelli della Uil Sicilia, che aggiungono: “Ci auguriamo, comunque, che il Commissario dello Stato non impugni il provvedimento, si finirebbe solo per scaricare sui siciliani l’incapacità del ministro D’Alia. Questo sindacato, comunque, esprime un giudizio fortemente negativo sull’operato del Governo nazionale che ha in maniera immotivata e ingiusta ha penalizzato, ancora una volta, la nostra Isola”.
La Cgil dal canto suo parla di fallimento della politica. “Che Crocetta si dica al fianco dei precari siciliani è un bene, perché l’attenzione da parte della politica è certamente un fatto importante. C’è però da dire che quello che sta accadendo mette in evidenza proprio il fallimento della politica rispetto al compito di trovare soluzioni ai problemi”. Lo sostengono i segretari generali della Cgil Sicilia e della Funzione pubblica regionale, Michele Pagliaro e Michele Palazzotto. Secondo i due sindacalisti la vicenda precari sottolinea anche “il fallimento del rapporto politico tra due partiti importanti per il governo Crocetta, il Pd e l’Udc, che non riescono a trovare una sintesi su molti questioni, dal caso Humanitas, alla questione del riassetto istituzionale delle Province, alla vertenza precari”