Province, manca il voto finale | Crocetta: "Felice, ma che fatica" - Live Sicilia

Province, manca il voto finale | Crocetta: “Felice, ma che fatica”

Ieri l'iter del ddl si era fermato sull'articolo che prevede il trasferimento delle funzioni ai nuovi enti. Il governatore ha incontrato gli esponenti degli altri gruppi parlamentari per una "mediazione". E ha presentato una nuova versione della norma, approvata. Adesso manca solo il voto finale, previsto per martedì.

PALERMO – Ci siamo quasi. Per completare la riforma delle Province manca solo il voto finale, che arriverà dopo il “coordinamento” delle norme, previsto dall’articolo 117 dello Statuto. Oggi l’Aula ha accelerato, approvando l’articolo 10 (nella forma di un emendamento governativo che rimanda a una nuova legge la determinazione delle funzione di Consorzi e Città metropolitane), e l’articolo 11 (la Regione si occuperà della soppressione e della razionalizzazione degli enti).

“Una grande fatica – così il presidente della Regione Crocetta ha commentato a caldo l’approvazione sostanziale dell’articolato – frutto anche di un incessante lavoro di mediazione che ha portato, alla fine, a esitare una legge persino migliore di quello che noi avevamo pensato. I lavoratori – ha aggiunto il governatore – non devono preoccuparsi perché saranno valorizzati. Una parte dei funzionari sarà trasferita ai comuni dove potranno mantenere lo status, alcuni andranno nei Liberi consorzi e nelle città metropolitane, questo verrà fatto per migliorare i servizi”.

“Si è andati avanti con una maggioranza d’Aula anche in presenza di voto segreto, lo vedo come un fatto positivo. Oggi si è segnato un notevole passo in avanti, un’ulteriore fase di completamento dell’abolizione delle province avviata un anno fa”. Lo afferma il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone “Ora a mio avviso si  deve puntare in maniera significativa sulle città metropolitane. La Regione dovrà privarsi delle sue funzioni prima in favore dei Comuni e poi delle città metropolitane. Avremo tutto il tempo per far maturare questo percorso. Saluto dunque positivamente il punto di arrivo di questa legge, una delle prime in Italia”.

“Costruire la nuova architettura delle autonomie locali in Sicilia non era un compito facile, ma nonostante le difficoltà abbiamo fatto un buon lavoro. Il PD ha tenuto la ‘barra a dritta’ anche nei momenti più difficili: lo dico con orgoglio, abbiamo scritto un pagina importante, abbiamo mantenuto un impegno”. Lo dice Baldo Gucciardi, presidente del gruppo PD all’Ars, a proposito dell’approvazione degli articoli del disegno di legge che istituisce i Liberi Consorzi di Comuni e le Città Metropolitane di Palermo Catania e Messina (manca ancora il voto finale al ddl, che sarà dato nel corso della seduta di martedì prossimo).

“Nei prossimi sei mesi – prosegue Gucciardi – i Comuni avranno la possibilità di scegliere liberamente fra l’Area Metropolitana e un Consorzio, o fra un Consorzio e quello confinante. Dunque, fra sei mesi avremo la nuova ‘mappa’ della Sicilia, che oggi è la prima Regione italiana a superare le Province e ad istituire le Città Metropolitane”.

LA DIRETTA DELLA SEDUTA

15.39 La seduta si è conclusa. Si tornerà in Aula martedì prossimo.

15.29 Prima del voto finale, i deputati dovranno lavorare alle modifiche consentite dall’articolo 117 dello Statuto. In pratica, adesso l’Assemblea potrà intervenire per garantire un coordinamento tra le norme approvate, integrando e in alcuni casi rettificando il testo. Ogni proposta di modifica dovrà essere approvata successivamente dall’Aula, che viene così rinviata a martedì.

15.25 L’articolo 10 viene approvato quindi col testo del subemendamento del governo. All’articolo 11, invece, è dato mandato alla Regione di procedere alla razionalizzazione, soppressione di enti e agenzie che svolgono funzioni in tutto o in parte coincidenti con i liberi consorzi.

15.20 Sala d’Ercole approva gli articoli 10 e 11. Manca davvero un passo all’approvazione delle Province.

15.05 Falcone (Forza Italia): “Il percorso di questa riforma è stato accidentato a causa di vari pensieri e ripensamenti visti, riveduti e soprattutto corretti e stravolti, da parte del governo ma anche da pezzi di maggioranza che hanno indotto il governo dentro strettoie dalle quali era poi difficile uscire. Noi voteremo contro questa legge, ovviamente. L’approverà la maggioranza, insieme al sostegno dei grillini, che hanno cambiato opinione in corso d’opera”.

14.57 Ioppolo (Lista Musumeci): “Ieri sarebbe stato semplice, da parte del governo, esprimere dissenso nei confronti dell’emendamento di Cracolici. E che fosse in dissenso lo dimostra il subemendamento presentato oggi, una norma minimalista. Intanto, le Province rimangono in piedi, rette dai Commissari straordinari. Tutto qua”.

14.49 Ancora Gucciardi: “Non possiamo chiudere gli occhi e non vedere il disastro nella gestione passata degli enti locali. Certo, questa riforma, che auspico possa essere fatta tutti insieme, è un primo, seppur importante passo, al quale ne dovranno seguire altri”.

14.47 Il capogruppo del Pd Baldo Gucciardi: “Questa è un’ottima riforma, e non è affatto un pasticcio. Non posso non notare quanto sia stato inopportuno, più volte, che in questa Aula si sia fatto riferimento al Commissario dello Stato. Interventi che mortificano la sovranità popolare, che qui noi rappresentiamo”.

14.40 Lentini (Articolo 4): “Mentre in Sicilia da circa un mese parliamo di questa riforma, la commissione bilancio alla Camera ha già previsto l’abolizione. In tanti hanno fatto campagna elettorale, impegnandosi a portare avanti la spending review. Ritengo un grave errore il ritiro ieri dell’emendamento che prevedeva la presenza dei presidenti di Circoscrizione nelle Città metropolitane. Vedo però che qualcuno voglia farsi campagna elettorale sulla vicenda del personale delle Province. Semmai chiedo a questi: dove sono i 36 milioni della Provincia di Palermo che sarebbero serviti per tante emergenze. Che hanno fatto questi amministratori? Solo feste e festicciole”.

14.34 Milazzo (Forza Italia): “Mi sorprende che qualcuno oggi esprima preoccupazioni di cui si era già discusso ampiamente. Io non ho preoccupazioni, visto che i Consorzi e le Città metropolitane si occuperanno, quantomeno, delle funzioni che erano già delle Province”.

14.27 Bandiera (Forza Italia): “Questo ddl è stato finora il frutto di una continua improvvisazione. E non farà altro che far scomparire le Province che non si trasformeranno in aree metropolitane che verranno destinate a un destino di marginalità”.

14.21 Sempre il presidente Crocetta: “I liberi consorzi dei Comuni non saranno la fotocopia delle vecchie Province. Certamente non possiamo caricare di i liberi consorzi dei debiti delle Province. E qualche idea l’abbiamo. Faremo come fanno i privati con ‘bad company’ e ‘new company’ Ma sono aspetti che analizzeremo in seguito. Non c’è alternativa, al momento, alla gestione commissariale”.

14.18 Crocetta: “La questione del personale va vista nel senso di una riconversione, come è previsto per ogni ente che chiude. Non c’è nessun problema per il personale, semmai vedo che qualcuno ha un innamoramento nei confronti di un ente inutile, di una casta. Il presidente Renzi sta abolendo il Senato: era forse un organismo antidemocratico? Quello che voi fate è terrorismo, sebbene fatto in buona fede”.

14.09 Alongi (Nuovo centrodestra): “Stiamo continuamente rinviando il tema del futuro dei dipendenti delle Province. Così rischiamo di trovarci, tra poco tempo, di fronte a una situazione ingestibile. Vorrei che il loro futuro sia chiarito in maniera formale, all’interno di questo ddl”.

14.07 Ufficializzato in Aula il passaggio di Alice Anselmo dall’Udc ad Articolo 4.

14.05 Vullo (Pd) manifesta la propria preoccupazione nei confronti del futuro di alcune aziende che si occupano della raccolta dei rifiuti e che ricevevano le autorizzazioni dalle Province.

14.00 L’assessore Valenti: “Si tratta ovviamente di una fase transitoria, anche nella distribuzione delle funzioni. Queste in realtà potranno essere previste nel dettaglio solo dopo la definizione territoriale di Consorzi e Città metropolitane”.

13.50 Ecco il “compromesso”: il governo ha riscritto l’articolo 10, rimandando alla legge istitutiva dei nuovi enti la definizione delle funzioni. Ma l’articolo prevede anche comunque dei riferimenti “generali” a funzioni di “coordinamento, pianificazione, programmazione e controllo in materia territoriale, ambientale, di trasporti e di sviluppo economico”.

13.45 Riprende la seduta.

13.10 Iniziano a trapelare le prime indiscrezioni dall’incontro tra il governatore e i capigruppo. Forza Italia avrebbe infatti chiesto a Crocetta di far ritirare l’emendamento della Commissione col quale si intendevano inserire, all’articolo 10, le funzioni dei nuovi enti. L’opposizione invece ha chiesto che si ritorni al testo di partenza (che rappresentava una ‘norma cornice’ da perfezionare successivamente) e poi eventualmente votare i singoli emendamenti. In questo momento, nella stanza del presidente c’è l’assessore Patrizia Valenti. Tra poco li raggiungerà il presidente della prima commissione, Antonello Cracolici.

12.52 Aula rinviata alle 13.30

“Cercherò di mediare, un’altra volta”. Il presidente della Regione Rosario Crocetta si dice “ottimista”. Al punto da pensare che la riforma delle Province possa essere approvata “nel giro di mezz’ora”. Ma ancora c’è qualcosa da risolvere, nodi da sciogliere. Per questo motivo, il governatore da stamattina sta incontrando le varie forze politiche dell’Ars. Dopo aver discusso con gli esponenti dei partiti più vicini (col capogruppo del Pd Baldo Gucciardi e con gli esponenti del Megafono Antonio Malafarina e Nello Dipasquale), Crocetta incontrerà a Palazzo dei Normanni anche i deputati dell’opposizione.

In mattinata, ad esempio, il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone ha raggiunto la sala del governo, a Palazzo dei Normanni. Alla spicciolata arriveranno anche gli assessori. Luca Bianchi e soprattutto Patrizia Valenti “con i tecnici dell’assessorato”, l’invito al telefono del presidente.

Il “nodo”, come dicevamo, riguarda l’articolo 10 della riforma. Quello che prevede il trasferimento delle funzioni a Città metropolitane e Liberi consorzi. Il governo vorrebbe infatti che nella legge venga prevista qualcuna di queste funzioni. Mentre esponenti anche autorevoli della maggioranza (ad esempio il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone) preferirebbe una soluzione più vicina a una “norma cornice”, da riempire con un successivo disegno di legge.

È stato proprio questo, ieri, il motivo dello scontro che ha infiammato prima l’Aula, poi una conferenza dei capigruppo dai toni accesissimi. Insomma, in queste ore si cerca la “quadra” per archiviare questa faticosa riforma, e poter pensare alle questioni politiche. “Di rimpasto non parlo”, ribadisce Crocetta in queste ore. Già, la riforma ancora deve essere “portata a casa”.


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