SIRACUSA – “Sarebbe opportuno che Pippo Gennuso smettesse di fare queste plateali proteste: hanno tutto il sapore di una pressione indebita nei confronti della magistratura”. È il deputato regionale Bruno Marziano, presidente della Terza commissione “Attività produttive” dell’Assemblea regionale siciliana ad intervenire sul probabile ritorno alle urne per le elezioni regionali del 2012. Una sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa ha decretato che si dovrebbe ritornare alle urne in 9 sezioni, 6 a Pachino e 3 a Rosolini.
“Gennuso – ha dichiarato Marziano – continua in queste plateali forme di protesta che non hanno ragion d’essere, perché tendono semplicemente a rovesciare la verità”. La sentenza in questione è basata sul sospetto di brogli elettorali e il parlamentare regionale, Bruno Marziano, assieme a tutti gli altri deputati siracusani eletti nel 2012, hanno presentato una denuncia alla magistratura per l’accertamento della verità – ha spiegato Marziano –, soprattutto sulla sparizione dei plichi elettorali e su eventuali fenomeni di voto di scambio. Inoltre, ove ci siano stati brogli, 5 dei 6 parlamentari interessati, con questa sentenza del Cga da innocenti vengono sospettati di essere colpevoli, e da vittime diventano carnefici poiché avrebbero violato le regole elettorali”.
“Nei seggi in cui Gennuso ha preso oltre 300 voti – ha sottolineato il deputato regionale – io ne ho presi 0, e dove Gennuso ne ha presi centinaia io ne ho presi mediamente 10 a seggio. Così come l’ex deputato regionale di Rosolini ha ritenuto di rivolgersi al giudice amministrativo per ottenere giustizia, al tempo stesso deve riconoscere agli altri il diritto di potere difendere la propria onorabilità e il proprio status. Peraltro se fosse veramente rispettoso della legge e della giustizia dovrebbe sapere che l’avvocatura dello Stato per chiedere al Cga le modalità con cui ottemperare alla sentenza ha fatto rilevare una serie di criticità, nella sentenza stessa, che la rendono di difficilissima applicazione”.
“I maggiori interrogativi che fanno brancolare nel buio riguardano l’elettorato attivo e quello passivo. Riguardo a quello attivo, agli elettori, non è ancora stato chiarito, se mai lo sarà, chi potrà esercitare il diritto di voto. Se chi lo ha già fatto nel 2012, oppure anche chi, nel frattempo, ha compiuto il 18esimo anno o ha trasferito la propria residenza cambiando sezione elettorale. E comunque la platea elettorale sarebbe modificata perché ci sono elettori che sono passati a miglior vita”.
“E per quanto riguarda l’elettorato passivo c’è chi è diventato non candidabile, sia per aver assunto cariche che lo rendono ineleggibile, sia a seguito di vicende giudiziarie. C’è anche il caso di partiti che non esistono più, ed è fortemente in dubbio se possano comunque partecipare alla competizione elettorale, oppure parlamentari che tra il 2012 ed oggi hanno visto modificare la propria appartenenza”.
“Per non parlare di tanti altri elementi di criticità – ha precisato il deputato Bruno Marziano – che l’avvocatura dello Stato ha voluto fare rilevare chiedendo le modalità di esecuzione di questa sentenza che personalmente considero abnorme. Adesso bisogna consentire che chi ne ha titolo e diritto possa esercitarlo a propria difesa e consentire che vengano rispettate tutte le norme previste dal codice di procedura amministrativa. Per non dire che dagli sviluppi della vicenda penale potrebbero emergere elementi eclatanti in grado di intervenire anche sull’iter amministrativo”.