PALERMO – Gianfranco Miccichè torna in campo. L’uomo del 61 a 0 dopo la candidatura alle ultime regionali ci riprova, mettendosi in gioco come capolista di Forza Italia nella circoscrizione Isole per le Europee. Una sfida difficile, con un Berlusconi dimezzato e un clima che non sorride ai politici. Ma Miccichè non si scoraggia e invita partiti ed elettori a prendere le misure a due “pericoli”, Beppe Grillo e Rosario Crocetta.
Lei torna sulla scena dopo qualche mese in cui è rimasto più defilato. Ha smaltito la delusione per il risultato elettorale delle regionali, se si trattò di una delusione?
“Si è trattato di un progetto che secondo me era bellissimo. Ma che non ha avuto la forza di funzionare. Per fare un partito ci vogliono risorse che non avevo. Ci vogliono aiuti che vanno al di là di quelli economici. Era un progetto comunque bellissimo a cui mi sono dedicato con passione”.
Forza Italia, di cui lei è lo storico leader siciliano, viene da una scissione e attraversa un momento certamente non facile. Che obiettivo vi ponete per queste Europee in Sicilia?
“Difficile dirlo. È comunque una novità. Non c’è dubbio che il risultato non sarà quello che si sperava di avere all’inizio. Avremo comunque quel dato che comunque ci consente di mantenere una leadership dei moderati. Ma va bene così. Berlusconi ha una forza non comune che si farà sentire”.
Non che il Nuovo centrodestra in Sicilia può insidiare quella leadership di cui parla?
“Credo assolutamente di no. Certo, se loro non facessero un buon risultato in Sicilia sarebbero in grande difficoltà”.
Al momento all’Ars Forza Italia è ancora divisa in tre gruppi parlamentari diversi. Non pensa che per creare un partito vero sia necessario fare chiarezza su questo?
“Sono fatti che non considero eccezionali. Era evidente che il partito, nascendo da una pluralità di partiti che si sono messi insieme, potesse avere questo tipo di percorso. Non mi stupisce che ci sia un lavoro di ricostruzione da fare, mi preoccupa poco”.
E cosa la preoccupa invece?
“Che non danno lo spazio per parlare a Berlusconi. E il risultato sarà figlio di una ‘non campagna elettorale’ di Berlusconi. Questa situazione non è facile non pagarla”.
Quali battaglie intende portare avanti in Europa?
“Io sono stato tutta la vita un uomo del fare e così voglio continuare a essere. Quando mi sono occupato del Cipe siamo riusciti a fare cose molto importanti per la Sicilia e sono convinto che ancora si possa lavorare per questo. Una delle cose più importanti è sfruttare bene il nuovo programma Europa 2020”.
Quanto pesa l’Europa sulla vita concreta dei siciliani, alla luce delle sue precedenti esperienze di governo?
“Purtroppo da oggi dal punto di vista negativo moltissimo. Bisogna farla pesare di più per le positività che ci sono ma che noi abbiamo sfruttato poco. Il governo di Totò Cuffaro fece bene su quel fronte, i fondi strutturali furono spesi tutti, io all’epoca ero al ministero dell’economia e lavorammo bene insieme nell’interesse della Sicilia”.
Come giudica l’operato del governo Crocetta?
“Non c’è bisogno di fare la domanda. È una cosa che raggiunge livelli di imbarazzo per tutti i siciliani, livelli che non hanno uguali. Quello che Crocetta dichiara dà l’idea di una persona non equilibrata. Le cose che ha detto di Fiandaca… Qui siamo a situazioni di pericolo vero. Io spero che il Pd abbia la capacità, la forza di capirlo”.
E che ne pensa delle scelte dei suoi ex compagni di cammino di Grande Sud che hanno preferito sostenere il governatore?
“Deve domandare a loro, non a me. Ognuno vive della propria coerenza e dignità e fa quel che vuole”.
Come sta andando la sua campagna elettorale?
“Io ho fatto tante cose per la Sicilia, e tanti dei sindaci di allora mi hanno chiamato dandomi la loro disponibilità al voto. Uno mi ha detto una cosa bellissima: se vado in giro a chiedere il voto per questo o quello non ottengo nulla, ma se vado in un posto e dico ‘ve la ricordate questa strada? Si fece grazie a Miccichè’, allora funziona”.
Parlando con la gente non sente un forte rischio di astensionismo?
“Il rischio è immenso. La gente non vuole andare a votare, è incazzata e ha ragione. Odiano tutti i politici del mondo e questo è un errore perché si fa di tutta l’erba un fascio”.
Un clima che favorisce Grillo?
“Spererei di no ma purtroppo Grillo farà un risultato bestiale, che sarà pericoloso per il nostro Paese. Di fronte a un uomo così pericoloso la protesta rischia di diventare un boomerang”.