PALERMO – Dal Modello Sicilia allo “sfascio grillino”. In mezzo, quasi due anni di governo, culminati in una mozione di sfiducia al presidente Crocetta, annunciata sia dal centrodestra che dal Movimento cinque stelle. Quanto basta per spingere il governatore ad attaccare: “I pentastellati hanno scelto di fare la stampella di Forza Italia e degli altri partiti che vogliono opporsi al cambiamento”. Per tutta risposta, dai banchi del Movimento ecco piovere persino l’annuncio di uno “sfiducia day”. Se amore fu, è finito.
Onorevole Cancelleri, come la mettiamo? Un anno e mezzo fa voi e il governatore sembravate in piena sintonia, oggi siamo agli stracci…
“Mi fa sorridere il fatto che il presidente oggi ci definisca stampella del centrodestra, quando invece, allora qualcuno ci definì stampella del suo governo. Il fatto è semplice: si sbagliavano allora e si sbaglia anche oggi Crocetta”.
Però voi siete pronti a (ri)proporre una mozione di sfiducia insieme a Forza Italia, Cantiere popolare, Lista Musumeci.
“Vede, la nostra è sempre stata un’opposizione diversa e autonoma rispetto a quella del centrodestra. E del resto, non ci siamo mai coalizzati con loro. La nostra posizione non ha niente a che vedere col Palazzo, ma deriva dalla strada”.
Che vuol dire?
“Se oggi vai in giro per la Sicilia, se entri dal panettiere o dal barbiere, tutti ti chiedono: ‘Ma quando lo mandate a casa?’. E non mi sento di dare torto a tutta questa gente”.
Perché? Cosa ha fatto di tanto grave questo governatore per meritare di essere “mandato a casa”?
“I motivi sarebbero tantissimi. Ma mi voglio limitare, come esempio, agli ultimi. Il presidente caccia l’assessore Sgarlata per la storia della piscina. Per carità, ha fatto bene. Ma perché allora non ha cacciato anche assessori come la Vancheri o la Scilabra che hanno portato avanti azioni amministrative assai discutibili, dallIrsap al Piano giovani? O il segretario generale, per di più esterno, Patrizia Monterosso, che è stata persino condannata dalla Corte dei conti?”
Insomma, la colpa peggiore che attribuite a Crocetta è quella dell’incoerenza?
“Non solo. È lui, in realtà, il vero difensore delle lobby siciliane. E probabilmente deve ricambiare qualche piacere a chi gli è stato vicino durante la campagna elettorale”.
Mi pare chiaro, addio Modello Sicilia. È ormai un lontanissimo ricordo.
“E invece no. Mi spiego: noi l’idea della collaborazione, del dialogo, l’abbiamo portata avanti fino agli ultimi giorni. Ma da parte di Crocetta è cambiato tutto. In passato si riusciva a dire la nostra anche su alcuni provvedimenti, abbiamo cercato di spiegargli che sarebbe andato a sbattere. Ma adesso vuole fare tutto di testa sua e puntualmente va incontro a figuracce”.
Figuracce? A cosa si riferisce?
“La lista è lunga. Penso alla Sanità, ad esempio. Le pare normale la corsa ad ostacoli che ha portato alla nomina dei dirigenti generali? Siccome qualcuno doveva entrare per forza, il presidente ha cambiato idea, revocato nomine, sconfessato la commissione esaminatrice. Ma questo è solo uno dei tanti esempi…”
Vale a dire?
“Vado a memoria: penso alla gestione della vicenda Muos, alla scelta di far pagare ai siciliani un mutuo da un miliardo, all’incapacità di farsi valere a livello nazionale, al fatto di avere svenduto pezzi di Statuto e di autonomia con la rinuncia a contenziosi pari a 4 miliardi, pur di avere l’elemosina di mezzo miliardo, buona a chiudere l’ennesima Finanziaria”.
Basta questo per chiedere addirittura al presidente di togliere il disturbo?
“Il fatto è che questa valutazione critica è ormai molto estesa. Anche alla sua maggioranza, come abbiamo visto ieri in Aula. Ma di certi discorsi non ne possiamo davvero più”.
Di quali discorsi parla?
“Da un anno e mezzo il Pd e il presidente non fanno che parlare di poltrone e assessori. La vera disgrazia per la Sicilia è il rapporto tra Crocetta e il suo partito. Hanno rotto”.
Però adesso qualche deputato del Pd potrebbe essere disposto a votare la mozione di sifudicia. Lei crede che questa abbia qualche probabilità di essere approvata?
“Mettiamola così: se ci limitassimo a fare quello che abbiamo fatto l’anno scorso, cioè presentare la mozione e aspettare che gli altri aderiscano, non avremmo nessuna speranza. Anche perché, oltre che con i dubbi della maggioranza penso che ci scontreremmo anche con le incertezze di qualche forza politica di opposizione, penso al Ncd. Anche ieri, tramite le parole del suo capogruppo ha dimostrato di essere un partito anomalo, in Sicilia come a Roma”.
E allora? Che si fa?
“Proprio per questi motivi ho chiesto ai partiti che hanno deciso di firmare la mozione, di scendere in piazza. Di coinvolgere la gente. Noi lo faremo il 26 ottobre, con i nostri gazebo e i nostri banchetti in tutta la Sicilia. Sappiamo bene che quelle firme non avranno un valore formale, ma certamente hanno una grande importanza politica e simbolica: daremo voce ai cittadini e i deputati dovranno confrontarsi anche con tutti quei siciliani che hanno voluto sfiduciare Crocetta mettendo il proprio nome e cognome”.
Diranno che si tratta di una semplice trovata demagogica.
“Durante quella giornata organizzeremo dibattiti con esperti, in occasione dei quali spiegheremo la nostra idea per la Sicilia, le nostre proposte. Poi ci sarà anche musica, intrattenimento. Vogliamo che sia una festa”.
Una festa per chiedere la “testa” del re…
“No, più che altro per chiedere alla gente cosa ne pensa davvero. E per mettere i deputati di fronte alle proprie responsabilità: chi dirà di no alla mozione, dirà di no anche a quella gente”.
E se questa strategia dovesse funzionare? Siete pronti alle nuove elezioni?
“Noi certamente. Gli altri non so. Il centrodestra è impalpabile e oggi non ha nemmeno una figura autorevole da proporre come governatore. Il centrosinistra invece andrebbe al voto portandosi dietro la ‘colpa’ di questi due anni di governo. Un governo che è riuscito nell’operazione più triste e inaspettata”.
Quale?
“Quella di fare rimpiangere Cuffaro. È incredibile, davvero”.
Insomma, siete convinti di poter vincere le elezioni.
“Credo che in occasione delle Europee sia stato un po’ sottovalutato il nostro risultato. Vorrei ricordare che la lista del Pd era sostenuta anche da altri movimenti come quelli di Articolo 4 e Drs. Noi adesso vogliamo proporci ai siciliani come forza di governo. Forse anche per questo iniziano ad avere paura”.
Chi ha paura?
“Tutti hanno paura. Per questo giocano. Assistiamo quotidianamento a un teatrino. Mi ricorda l’opera dei Pupi dove a combattere sono due manichini, ma guidati da un unico puparo”.
Si riferisce a ieri?
“Mi riferisco a ieri, ma anche a oggi. Leggo che il presidente attacca noi e le altre opposizioni perché non avremmo raccolto il suo invito al patto per le riforme. Ma a quale patto si riferisce? In cento minuti non ha detto nulla, non ha avanzato nessuna proposta. Ha attaccato tutti, demolito tutto e poi è andato via. Si è trattato del peggiore intervento in Aula che io abbia sentito in questi due anni”.
E devo dire che in Aula anche lei non è stato affatto tenero.
“Quello che ho detto, lo ribadisco. Crocetta è un incapace, dal punto di vista amministrativo. Io sono sempre stato contro il malaffare e lo sarò sempre. Ma tra il politico ‘disonesto’ e quello incapace mi fa molta più paura quest’ultimo. Perché non sa minimamente cosa sta facendo. E crea danni irreparabili. Crocetta è uno di questi. E sono molto preoccupato. Anzi, dopo ieri, sono terrorizzato”.