PERUGIA – I pupi siciliani e le contraddizioni della nostra isola, in dialetto palermitano nella Sala dei Notari perugini e di fronte a giornalisti di 34 Paesi diversi. Applausi d’eccezione ieri sera a Perugia durante il Festival Internazionale del Giornalismo: “Buttanissima Sicilia” ha registrato il gran pienone di pubblico e di consensi, in uno degli eventi di punta dell’happening dedicato alla stampa.
“Un miracolo di parola e di fisicità”, lo definisce il regista Giuseppe Sottile sottolineando il “meraviglioso linguaggio palermitano” della piece, animata da Salvo Piparo, Costanza Licata e Irene Salerno. Perché il dialetto, quand’è così, si fa capire anche da chi non lo capisce. Supera ogni barriera e va dritto al cuore, diverte, indigna, commuove.
“Un innesto d’amore, d’affetto e d’allegria”, aggiunge lo scrittore Pietrangelo Buttafuoco, che ha firmato il libro da cui è stato tratto lo spettacolo.
E così facce divertite – e un poco stupefatte, va detto – anche tra inglesi, americani, giapponesi e islamici, mentre sul palco passavano i racconti sulla Sala d’Ercole, sui combattimenti tra i paladini della mafia e dell’antimafia, sui rosari e le litanie della politica siciliana. Poco male che alcuni non sapessero nulla di “Totò vasa vasa”, di Saretto e di Mirello. Su Youtube, intanto, le immagini sono state trasmesse in streaming e sono visibili sul canale del Festival.
“E’ la felicità di uno spettacolo che possa essere ancora una volta il canto di una Sicilia che contraddica quell’immagine che tutti avete visto, quella del pilone inginocchiato davanti al disastro”, conclude Buttafuoco, riferendosi all’autostrada Palermo-Catania bloccata da settimane per un pilone pericolante. “Che contraddica, dunque, la rassegnazione attraverso qualcosa che possa finalmente restituirsi all’unica parola a noi cara, la liberà, attraverso cui si costruisce la dignità di una Storia”. Buttanissima Sicilia ma, come diceva Paolo Borsellino, diventerà Bellissima”.