“Nessun reato al Teatro Stabile”: assolto Pietrangelo Buttafuoco

“Nessun reato al Teatro Stabile”: assolto Pietrangelo Buttafuoco

Tutti i particolari della vicenda

CATANIA – Ha dovuto affrontare quasi sette anni di processo per un’ipotesi di reato che con lui, con il suo ruolo di direttore artistico del Teatro Stabile di Catania (che ricoprì dal 2007 al 2013), aveva certamente poco a che vedere. Ma solo adesso Pietrangelo Buttafuoco, noto giornalista e scrittore originario di Agira, in provincia di Enna – che di recente è stato nominato presidente della Biennale di Venezia è stato assolto con formula piena.

L’accusa

L’accusa era un omesso versamento di ritenute fiscali, nella sua qualità di direttore del Teatro Stabile di Catania, risalente al 2012. Fu citato a giudizio il 14 dicembre 2016 dalla Procura di Catania. Adesso la terza sezione penale del Tribunale di Catania, presieduta da Massimo Sapienza, lo ha assolto “perché il fatto non sussiste”.

L’interrogatorio

Lo stesso Buttafuoco, del resto, già sette mesi prima della citazione a giudizio, nel maggio 2016, aveva chiarito la propria posizione. Aveva spiegato, rispondendo a un sottufficiale della Guardia di Finanza, che lo ha interrogato su delega della Procura, di aver definito sin dal primo giorno quali fossero i contorni del suo mandato. Aveva messo in chiaro sin da subito, parlando all’assemblea dei soci del Teatro, di non avere competenze fiscali. E che dunque di questi adempimenti dovessero occuparsi altri, non certo lui.

Competenze fiscali o no, comunque, nell’interrogatorio fu in grado di ricostruire i contorni della vicenda, carte alla mano. Allegando le documentazioni bancarie, mostrò come quelle ritenute non fossero state versate non certo per una mancata volontà da parte del rappresentante legale, ma per mancanza di fondi. Una situazione difficoltosa, sul piano economico, provocata dalle frizioni con il governo regionale in carica all’epoca dei fatti. Solo adesso ad ogni modo il processo si è concluso con l’assoluzione piena.

Le parole del giornalista

“Nel ringraziare l’avvocato Pierfrancesco Buttafuoco – afferma il giornalista – che, per inciso, oltre a essere mio cugino è un fuoriclasse della giurisprudenza, non posso che constatare l’inciampo da cui mi ha salvato. Tipiche lumie di Sicilia potrebbe dirsi rubando l’immagine, anzi, sovrapponendosi a un’icona pirandelliana. Ma tant’è. Grazie a Dio c’è la Giustizia. Grazie ai magistrati dediti al dovere”.

Il legale

Dal canto suo l’avvocato Buttafuoco si dice “felice”. “Una volta tanto, l’esito processuale onora l’innocenza dell’imputato – afferma il legale -. Sarebbe stato ripugnante che l’immediato successore di Pippo Baudo alla presidenza dello Stabile avesse pagato per le colpe della politica. Sarebbe stato incomprensibile che, un talento giornalistico e letterario – quale è unanimemente riconosciuto Pietrangelo Buttafuoco – pagasse per i problemi di liquidità dell’osteggiato teatro. Viva la Giustizia, viva il Teatro”.

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