RAFFADALI (AGRIGENTO) – Cinque voti: tanto dista una fascia da sindaco da una sconfitta. Lo sa bene Piero Giglione, candidato sindaco a Raffadali, sconfitto da Silvio Cuffaro, fratello dell’ex governatore in carcere per favoreggiamento alla mafia, per cinque preferenze. Alla fine, dopo un testa a testa durato per un’intera notte, il verdetto delle 12 sezioni del piccolo centro in provincia di Agrigento è chiaro: 3.768 voti per Cuffaro (50,03%), sostenuto da cinque liste, contro 3.763 preferenze raccolte da Giglione (49,97%), che aveva con se quattro simboli. Le elezioni di raffadali, tuttavia, potrebbero conservare un ulteriore colpo di scena in virtù di una quasi scontata richiesta di riconteggio dei voti.
Da tempo in questo piccolo centro non si assisteva ad un testa a testa così avvincente tra due candidati alla poltrona di primo cittadino. Cuffaro torna dunque alla guida di Raffadali, dopo aver indossato la fascia di sindaco dal 2007 al 2012. In paese è stata una notte lunghissima e interminabile, in cui le voci si rincorrevano e l’attenzione è stata puntata attorno all’ultima sezione che ancora non aveva terminato i propri lavori di scrutinio. Ogni voto una goccia di sudore per i due candidati. Alla fine poche parole per Cuffaro: “La gente è stanca dei soliti partiti”.