Mutui, ipotesi rinegoziazione| Rate più leggere ma fino al 2040 - Live Sicilia

Mutui, ipotesi rinegoziazione| Rate più leggere ma fino al 2040

Il consiglio si appresta a discutere la proposta di rivedere gli accordi con la Cassa depositi e prestiti: più liquidità immediata, ma anche più interessi nel lungo periodo.

sala delle lapidi
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PALERMO – Rinegoziare i mutui con la Cassa depositi e prestiti, spalmandoli da qui al 2040 e ottenendo così una riduzione delle rate ma anche più interessi da pagare nel lungo periodo. E’ questo il senso della delibera che stasera dovrebbe essere discussa a Sala delle Lapidi, malgrado la bocciatura da parte della commissione: un atto da approvare con urgenza, visto che la possibilità di rinegoziare i mutui ha le ore contate. La Cassa il 4 novembre ha infatti emanato una apposita circolare con cui impone agli enti locali di deliberare entro il 26 novembre, inviando la pratica non oltre il 30.

Ma di cosa si tratta? Il comune di Palermo, così come buona parte degli enti locali italiani, ha stipulato nel tempo mutui con la Cassa depositi e prestiti: ognuno con una sua durata e una sua rata. Di questi 25 possono essere rinegoziati, ossia si può pagare una rata più bassa allungando però la durata del mutuo con relativi interessi. E’ come se chi ha contratto un mutuo per la propria casa decidesse di pagare meno ogni rata, accettando in cambio di pagare per più anni e quindi con più interessi.

I 25 mutui presi in esame hanno scadenze diverse: per alcuni le rate finiranno fra una decina d’anni, per altri anche prima per un totale di 131 milioni di euro da versare. Ogni rata semestrale vale 5,6 milioni: con la rinegoziazione, si risparmierebbero quasi 3 milioni l’anno. Un modo per avere più soldi in cassa ogni anno da poter spendere, ma che a conti fatti significherà più interessi da pagare da qui al 2040: l’operazione in pratica costerà di più che lasciare le cose come stanno, avendo in cambio più soldi da investire anno per anno. Un’esigenza, quella dell’amministrazione, di avere più risorse nell’immediato. Quanto costerà però la rinegoziazione non è chiaro: la delibera non lo specifica, l’amministrazione non ha fornito cifre in commissione Bilancio e le opposizioni parlano di dati diversi che l’amministrazione però smentisce.

“Si tratta della medesima operazione sui mutui fatta dalle giunte di centrodestra che governarono Palermo nel primo decennio di questo secolo – dice Rosario Filoramo, capogruppo del Pd – un’operazione di ristrutturazione del debito che nell’immediato consentirà alla giunta di risparmiare, ma che vedrà allungarsi al 2040 il tempo di restituzione del residuo di mutuo. Tradotto un piccolo risparmio sulle rate da rimborsare, ma un incremento del costo finale dell’operazione. Quale padre di famiglia la farebbe a casa sua. Indebitiamo ulteriormente i nostri figli senza lasciargli nulla. Ancora una volta ci rendiamo conto che ai roboanti proclami di questa amministrazione fanno seguito operazioni amministrative asfittiche. Palermo ha una soglia di indebitamento per investimenti intorno all’1%, la soglia consentita dalla legge è del 10%. Il nostro problema non è risparmiare qualcosa sulla rata di mutuo, da utilizzare per soddisfare i desideri natalizi di questa Giunta, ma quello di modificare il nostro bilancio, ingessato da una spesa corrente insostenibile, a causa dell’esagerato costo delle aziende partecipate e dei servizi comunali che quest’Amministrazione non è stata capace di rendere moderni. Piuttosto, proponiamo che tutte le economie siano destinate alla gestione del tram, senza mettere le mani nelle tasche dei cittadini con la tassa Ztl. Le operazioni finanziare si facciano per realizzare nuovi investimenti, su questo tema il Pd sarà sempre pronto a dare una mano”.

“Noi vogliamo vincolare la somma che si libererà in seguito alla rinegoziazione per abbattere il costo del contratto di servizio di Amat, alla luce del nuovo servizio Tram – dice l’esponente dem Fabrizio Ferrara – l’amministrazione si appresta a presentare in aula il nuovo contratto di servizio Amat gravando i cittadini di una nuova tassa chiamata Ztl. Ogni auto per accedere al centro dovrá pagare 120 euro. Una famiglia che possiede 3 macchine dovrà pagare 360 euro l’anno. In questi giorni l’amministrazione propone all’aula di rinegoziare i mutui e liberare liquidità. Abbiamo presentato un emendamento per vincolare le somme (circa 3 milioni l’anno) per abbattere la somma richiesta ai cittadini e permettere al tram di cominciare a circolare il prima possibile”.

“Ormai l’unica soluzione che ci propina questa maggioranza per amministrare la città sono tasse o mutui. Entrambi a carico dei cittadini che non ne possono più di pagare e pagare. La delibera è confusa e non fa capire il costo effettivo della operazione, che potrebbe aggirarsi intorno ai 15-16 milioni. È una operazione contro la città e le future generazioni. Almeno si usino per fare investimenti e non per spese correnti”. Lo dice il consigliere Filippo Occhipinti.

“Consideriamo irricevibile l’atto – dice il capogruppo Fi Giulio Tantillo – finché non verranno certificati tutti i mutui, uno per uno, così come prevede la legge per capire se c’è una reale convenienza. Sul primo mutuo, per esempio, c’è una perdita di mezzo milione di euro. In tutto, secondo i nostri calcoli, il Comune spenderà 14,7 milioni. I Boc di Cammarata erano invece certificati dai Revisori: se l’assessore vuole affrontare la delibera, prima ci porti le certificazioni. Il risparmio del 2015, inoltre, andrebbe speso entro novembre e non si possono fare emendamenti al bilancio. Una presa in giro”.

“Una furbata dell’amministrazione – la definisce Giuseppe Milazzo di Fi – che vuole ingabbiare i bilanci delle future amministrazioni. Avevo proposto di vincolare le somme per il forno crematorio o per la bretella di via Tritone, ma la maggioranza ha detto no”.

 

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