PALERMO – Il padre è morto. Il figlio invece è stato trasportato in gravi condizioni all’ospedale Villa Sofia. Due spari, il primo andato a vuoto, il secondo fatale. A Borgo Nuovo, periferia di Palermo, c’è un silenzio surreale. L’omicidio di Vincenzo Barbagallo, 68 anni, operatore ospedaliero ha lasciato senza parole l’intero vicinato. Parenti, amici, vicini e semplici conoscenti davanti largo Pozzillo ancora stentano a crederci. Si abbracciano, si supportano.
I carabinieri li lasciano al di là del nastro che delimita la scena del delitto. È un continuo andirivieni nella stradina dove Barbagallo è stato freddato. Sussurrano, si chiedono come si sia potuto arrivare a tanto. “Bravissime persone – afferma Angelo Motisi, un vicino di casa -. Erano molto amate e conosciute nel quartiere. Suo figlio Mimmo ama il mare. Abita proprio a due passi da dove abitava il padre. Avevano un bellissimo rapporto”.
Mentre il nucleo investigativo della Scientifica, nel tratto di strada delimitato dai nastri dei carabinieri, fa i primi rilievi, la gente piange. È incredula, attonita. Il corpo freddato di Vincenzo Barbagallo giace a due passi dal portone di casa. L’uomo accusato di aver sparato, Francesco Lo Monaco, è stato condotto in caserma e fermato con l’accusa di omicidio e tentato omicidio. Addosso aveva cinquemila euro.
Le forze dell’ordine adesso stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica. Pare che all’origine della lite ci siano dei panni sporchi. Intanto i vicini descrivono Vincenzo e Domenico come delle persone buone, sempre disponibili e affabili con tutti. Dai balconi la gente scruta cosa accade di sotto. Non scende per strada, ma piange. Anche chi non li conosceva è qui, aspetta un cenno dei carabinieri. I telefoni squillano “come sta Mimmo?”, urla una donna, non riuscendo a trattenere il dolore. “Non davano disturbo a nessuno – racconta Giovanni Prestigiacomo, amico d’infanzia dell’uomo ucciso -. Giocavamo a pallone insieme. Siamo cresciuti insieme. Per lui esisteva solo la famiglia e il lavoro. Qua a Borgo Nuovo era molto apprezzato, non saremmo altrimenti così tanti a piangerlo oggi. È troppo difficile dire qualcosa in un momento di così grande dolore. Voglio solo ricordare quanto fosse buono”.