PALERMO – Acque agitate in Poste Italiane. I sindacati (tutti tranne la Uil) hanno infatti indetto uno sciopero per il 4 novembre contro i pensionamenti di massa, la privatizzazione della società e la qualità del servizio di recapito: uno sciopero che è stato preceduto dall’astensione dagli straordinari e dalle prestazioni aggiuntive del personale che proseguirà fino al 23 novembre. Lo sciopero sarà articolato in due manifestazioni: una nazionale a Roma, con la partecipazione di una corposa delegazione di Palermo da cui partiranno circa 500 lavoratori con il segretario generale del Slp-Cisl di Palermo e Trapani Maurizio Affatigato e l’altra a Palermo dove ci sarà la manifestazione regionale alla quale prenderà parte, tra gli altri, il leader siciliano della Cisl Mimmo Milazzo.
Chiusi gli uffici postali di tutta Italia. E anche in Sicilia dove, per decisione di Cgil, Cisl, Confsal, Failp e Ugl che lo sciopero hanno proclamato, migliaia di lavoratori incroceranno le braccia. A Palermo i lavoratori sfileranno in corteo dalle 10,30 alle 13 partendo da piazza Alcide De Gasperi per raggiungere in via Alcide De Gasperi la sede regionale dell’azienda. Con i lavoratori, anche Milazzo a il segretario regionale dei postali Lanzafame. I sindacati calcolano che nel capoluogo dell’Isola confluiranno trenta pullman da tutte le province oltre a tantissimi lavoratori che arriveranno con mezzo proprio.
Come detto, una numerosa delegazione di dipendenti delle sedi siciliane, principalmente del capoluogo, sarà presente pure a Roma davanti al palazzo delle Poste, all’Eur, per la manifestazione nazionale. Quanto alla Sicilia, in base alle leggi sui servizi di pubblica utilità, qui saranno aperti solo 44 sportelli su 900: “per garantire attività essenziali come l’accettazione, le raccomandate, i telegrammi”. In Sicilia i dipendenti delle Poste sono oltre diecimila, 140 mila in tutta Italia.
“Il Comune e la Città Metropolitana di Palermo sono a fianco dei lavoratori di Poste Italiane oggi in sciopero”. Lo dichiara il Sindaco Leoluca Orlando, che ribadisce: “la scelta di Poste Italiane di ridurre drasticamente il servizio di recapito della corrispondenza a Palermo è del tutto incomprensibile. Palermo è l’unica fra le grandi città metropolitane senza la consegna giornaliera con un taglio del servizio che ne danneggia pesantemente la qualità oltre che determinare gravissime ripercussioni occupazionali. Non è pensabile che il processo di privatizzazione in atto venga compiuto mortificando il ruolo postale di Poste italiane, pur comprendendo la volontà aziendale di diversificare l’offerta includendo servizi (come i bancari o telefonici) tradizionalmente non affini a Poste”.
Il Presidente del Consiglio Comunale, Salvatore Orlando ricorda “la vicinanza ai lavoratori dell’intero Consiglio Comunale. Già ad agosto – ricorda Salvatore Orlando – la Presidenza aveva proposto un ordine del giorno, sottoscritto da tutti i capi gruppo ed approvato dal Consiglio Comunale, per chiedere che anche che anche in Sicilia venga garantito il necessario livello qualitativo nell’erogazione dei servizi postali secondo modalità che siano rispettose della professionalità dei lavoratori del settore”.